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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gioia Parma, vittoria con vista playoff

Contro il Como gara pirotecnica: finisce 4-3 per i crociati che vanno in vantaggio con un gol di Vazquez, vengono raggiunti e ribaltati da Gliozzi. Poi si scatena Bernabé: doppietta su punizione e gol di Tutino. Inutile il rigore di Gliozzi al 90': - 6 dall'ottavo posto

Il calcio è strano. Succede tutto in 8’. Tanti ne sono bastati al Parma per uscire da un equivoco nel quale ha fatto di tutti per infilarsi. La doppietta di Gliozzi, che quando vede il Tardini si scatena, aveva colpito la squadra di Iachini colpevole di non aver chiuso la gara quando ha avuto le occasioni. Ci ha pensato poi Bernabé a rimettere le cose a posto. In questo momento è lui l’uomo in più di un Parma che si risveglia improvvisamente più vicino all’obiettivo minimo dei playoff grazie all’ex Manchester City che in tre minuti spezza l’illusione del Como con due calci di punizione. Una si infila sopra la barriera, a giro. L’latra sotto l’incrocio dei pali sul palo di Gori, che si arrende a Tutino 3’ più tardi. Il Parma riesce a tremare anche al novantesimo, quando Oosterwolde atterra in area Peli e permette a Gliozzi di accorciare ancora con un calcio di rigore trasformato dall’attaccante. Alla fine è una vittoria pesante come il piombo nell’economia di una rincorsa che comincia a materializzarsi e a non essere solo più teorica.

Iachini cambia il partner di Pandev, dà spazio a Benedyczak in attacco con il compito di andare in profondità per allungare la squadra quando in mezzo il gioco stagna. A destra c’è Coulibaly, in difesa torna Cobbaut dopo la squalifica.

Il Parma parte lento, sa che la posta in palio è alta: in caso di vittoria, la vista sul lago sarebbe di quelle stupende, con i playoff molto più vicini. Gattuso sa che dalle sue parti non cambia molto, ma cerca ugualmente di non sfigurare e di far saltare il banco con la posizione di Parigini, a metà tra esterno e trequartista. Si alterna nel ruolo come La Gumina, che Iachini fece esordire a Palermo, e confeziona la prima palla gol dell’incontro, dopo dieci minuti. Si libera di Circati e gli sfila dietro colpendo di testa il traversone di Vignali.

La tranquillità del Como, libero mentalmente perché non ha quasi più nulla da chiedere al suo campionato, mette in difficoltà il Parma all’inizio, preso ai fianchi da Iovine e Nardi che lavorano lungo gli esterni portando spesso la superiorità numerica, aiutati da Parigini che svaria sul fronte. Interessante la posizione dell’ex Toro, rapido nell’uno contro uno e abile quando rientra per cucire il gioco. Graziata un paio di volte dentro la sua area, la squadra di Iachini piano piano prende possesso del gioco, cerca di far valere la sua qualità nel palleggio con Pandev che tende a staccarsi per fare gioco e Vazquez. El mudo è prima bravo con il sinistro a impegnare Gori, poi micidiale quando alla mezzora, complice una deviazione di Vignali, segna il suo gol numero undici superando il suo personale record di reti fermo a dieci ai tempi del Palermo. Il gol è arrivato nel momento migliore dei crociati, bravi a impossessarsi del campo subito. Non sempre corta però, la squadra di Iachini tende a concedere qualche palla nei propri sedici metri, come quella che capita a Cerri alla fine del primo tempo. Ma quando si distende, pur senza strafare, il Parma dà l’impressione di poter creare qualche grattacapo al Como. Per poco Bernabé, in un momento di grazia, non ha stappato la partita come a Cosenza. Il suo tiro è stato deviato. Poco male, ci ha pensato el mudo a confezionare un vantaggio difeso da Turk, bravo su Cerri a rispondere presente e che poteva essere anche più largo se la carezza di Bernabé non fosse finita sulla traversa. I bambini della scuola Puccini si sono divertiti nel primo tempo: sono loro ad aver popolato il Tardini, vuoto nella parte centrale della Curva Nord dove campeggia uno striscione che ricorda che l’orario è di quelli difficili da rispettare.

Il Parma gestisce, non la chiude con Benedyczak e Vazquez, tiene in vita il Como che fa entrare Gliozzi e ribalta la partita. Sette minuti di ordinaria follia per i crociati che staccano la spina e vengono infilati dall’ex Sudtirol, che torna a festeggiare al Tardini aiutato da una difesa crociata da horror e priva dell’apporto di Man che in quel frangente era rimasto fuori per un problema fisico. Presi i due schiaffi, Iachini cambia gli esterni e si affida alla velocità di Tutino. Ma serve una punizione di Bernabé per riportarsi in partita. Perfetto il mancino dello spagnolo che insacca alle spalle di Gori al 77’. E ci riprova 2’ più tardi, dalla stessa posizione. Palla in buca sotto l’atro incrocio. Gori complice, ma vedere Don Adrìan è una bellezza. Tre minuti più tardi c’è gloria anche per Tutino, che spara di sinistro il pallone del 4-2 in porta. Ma c'è sempre tempo per tremare: Gliozzi fa tripletta su rigore concesso per fallo di Oosterwolde su Peli. Il Parma vince e vede i playoff. 

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