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Parma, D'Aversa riparte da tre certezze

In attesa di un mercato che deve ancora decollare, il tecnico punta forte su Lucarelli, Munari (tornato punto fermo dopo le perplessità) e Calaiò

Il mercato del Parma non decolla, ma Roberto D'Aversa qualche certezza ce l'ha ancora. Tre per la precisione. Anche per la stagione che va a cominciare, il tecnico crociato si affiderà alla vecchia guardia. Lucarelli, Munari e Calaiò costituiranno la spina dorsale di una squadra in fase di completamento e che sta cercando rinforzi in un mercato difficile che va a rilento un po' per tutti. Una base importante da cui ripartire, sia dentro il campo che fuori. Sul loro temperamento D'Aversa pianificherà la squadra che verrà e, in attesa dei nuovi, si terrà stretti i 'vecchi'.

Alessandro Lucarelli ha appena rinnovato il contratto, giocherà ancora per un altro anno. L'annuncio è stato dato attraverso i canali ufficiali della società ma era nell'aria la decisione che il capitano avrebbe preso. Immediatamente dopo la vittoria dei play off e la promozione, Lucarelli aveva voluto riflettere e prendere una di quelle decisioni per cui poi sarebbe stato vietato pentirsi. Continuare o finire in gloria come il più bello dei film, con una vittoria sognata e difficile da raggiungere? La volontà del giocatore, di comune accordo con la famiglia, la società e la proprietà lo ha portato a continuare a giocare ancora, a dispetto dei suoi quarant'anni. E sarà il punto di riferimento di uno spogliatoio che fa capo a lui. Che giochi o no, il capitano resta sempre un punto di riferimento per squadra e società. Anche D'Aversa ha dichiarato pubblicamente più volte di voler puntare sul giocatore, sottolineando l'aspetto umano di un ragazzo che ha sempre parlato con i fatti.

Gianni Munari invece ha chiuso la stagione con una prova maiuscola: contro l'Alessandria ha disputato una partita importante, degna della sua fama. Ma non sempre è andata così. Da quando è arrivato, Gianni ha dato peso e centimetri alla mediana, forza e carattere ma non costanza. Qualche problema fisico di troppo e un po' di 'imbarazzo' a ricoprire il ruolo di leader. Ma quando la squadra cercava di appigliarsi a lui nei momenti di difficoltà quasi sempre usciva il suo animo da condottiero. E questo evidentemente ha convinto Roberto D'Aversa a volersi fidare ancora di lui. Viste anche le difficoltà che si stanno palesando sul mercato, forse cedere Munari non sarebbe la mossa giusta, fatto sta che il tecnico lo ha eletto, ora come ora, a colonna portante di squadra e dello spogliatoio.

Emanuele Calaiò è l'altro veterano. Riparte dalla classe e dalla prepotenza mostrata a Firenze, dalla voglia di sacrificarsi che ha messo in campo tutto l'anno e da 12 assist e 17 gol segnati in un campionato difficile, lungo e logorante. La carta di identità non ha mai costituito un problema per l'Arciere che si è districato bene anche con una quarantina di partite sul groppone nonostante i 35 anni. Un giocatore che ha giocato anche in maniera continua, lontano però da quelle che sono le sue caratteristiche. Lui non è un finalizzatore, ma un uomo d'assistenza, un regista d'attacco che ha bisogno del supporto delle mezzali e dei tagli degli esterni in un 4-3-3. Roba che poche volte si sono viste. L'importante era vincere però e si è vinto. Anche grazie alla voglia di questi ragazzi di sacrificarsi. Ha trascorso un mesetto senza gol, senza incidere. Un mese di prestazioni scialbe, incolore. Appesantite da una serie di situazioni che hanno innervosito lui e tutto lo spogliatoio. Ma è rimasto in piedi, come il Parma. 

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