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Parma | Una montagna da scalare: da Cassano a Marchionni e gli altri senatori da convincere E Jorquera…

I curatori stanno affrettando i tempi per ridurre sensibilmente il debito sportivo. L'accettazione dei tesserati in rosa (calciatori, staff e dirigenti) di rinunciare al 75% degli emolumenti regressi ha rappresentato un passo in avanti notevole. Ma restano alcune situazioni spinose…

Sono passati una quindicina di giorni dalla riunione tra curatori e calciatori (era il 30 aprile quando il gruppo capitanato da Lucarelli si recava da Roma, stordito dai quattro ceffoni rifilati dalla Lazio, per andare direttamente nel grembo umido e scuro del tempio crociato, il Tardini). Quella riunione sanciva il preludio all’accordo per la riduzione del debito sportivo dei giocatori in rosa. Qualcuno non aveva firmato, ma quello scoglio veniva superato agevolmente da Anedda e Guiotto che, da quando sono arrivati, non hanno smesso un attimo di lavorare. La rosa attuale non solo ha rinunciato al 75% dei crediti regressi, ma ha anche lasciato il 40% dell’esercizio provvisorio.  Qualche giorno dopo sarebbe arrivato anche il comunicato ufficiale della rinuncia a gran parte dei crediti regressi, dopo una lotta autentica tra le parti, lotta dialettica, si intenda, da parte della squadra. Anche Donadoni, che pareva essere il primo a firmare, aveva mostrato delle indecisioni legate a lasciare in cassaforte circa l’80% del “vecchio incasso”, ma poi si era accordato e aveva seguito la stessa linea della maggior parte dei calciatori. Meno male, perché altrimenti il suo orticello sarebbe diventato davvero un giardino. Il mister ha ceduto, e questo gli fa onore.

Un po’ meno onore gli reca il fatto di averci pensato su, di non essere stato d’accordo da subito, ma tant’è, uno può scegliere di fare ciò che vuole, senza andare a scomodare il libero arbitrio dantesco, ma certe dichiarazioni bisognerebbe non farle se poi… Se ci mettiamo anche che Belfodil ha rescisso il contratto, permettendo al Parma di respirare un bel po’ (ha lasciato circa 8 milioni lordi), possiamo dire che il lavoro dei curatori è andato a buon fine. Ah, in settimana, probabile che Christobal Jorquera saluti i suoi compagni.

E’ in odore di rescissione anche lui. Attualmente l’agente del Nino Vertical è a Madrid (c’è solo una semifinale di Vidal, suo assistito, contro il Real), ma a breve è atteso in Italia, a Parma, dove dovrebbe firmare l’addio su carta e separare il suo assistito dal Parma. Ma quello che preoccupa i curatori, dopo aver sistemato la questione del presente, è il passato. Alcuni dei componenti della vecchia rosa, come detto, non sono disposti a rinunce di questo tipo (si parla di 80%). Modesto (ora al Crotone), o Amauri (ora in granata ma che vanta solo di incentivo all’esodo un paio di milioni), oppure Sansone (preso a parametro zero dal Bayern e fatto fuori da Donadoni, che ora di rinunce non ne vuole proprio sapere), o ancora Molinaro, sì Molinaro (che quando era a Stoccarda non vedeva l’ora di trasferirsi a Parma e che poi, appena andato via, si è dimenticato di quello che Parma calcisticamente gli ha dato). I casi più spinosi da risolvere sono quelli di Sansone e Molinaro, che non vogliono saperne di… ma anche Cassano eh, l’amico del pueblo. Ci sono anche Felipe, oppure ancora Marchionni sì, lo stesso che ha fatto valere il suo bel rapporto con Leonardi  perché era senza contratto e che ora, dopo che al Parma ci è stato per un paio di stagioni, sta dicendo no. Pugnalate. Montagne da scalare. In settimana sono attesi degli incontri tra le parti: ci sarà Bozzo, (rappresentante di Cassano, Felipe e Modesto), ci sarà Felicevich, forse per rescindere il contratto con Jorquera. E tanti alti, Montipò e l’avvocato di Molinaro. Insomma, per cercare di abbattere il debito e non il Parma.

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