Parma, che tegola: deferiti club e Calaiò, Ceravolo 'pulito'
Reato contestato: tenato illecito per Spezia-Parma. Responsabilità oggettiva per il club
La Procura Federale ha consegnato l'avviso di conclusione delle indagini: il Parma è stato deferito per responsabilità oggettiva insieme al proprio tesserato Emanuele Calaiò, accusato di tentato illecito sportivo. Fabio Ceravolo ne è uscito 'pulito'. Nell'inchiesta è finita la partita Spezia-Parma finita 0-2 prima della quale i due tesserati del Parma avevano inviato due sms a due colleghi dello Spezia, senza ricevere risposta. Si tratta di De Col e Masi che avevano denunciato il tutto alla Procura che ha cercato di fare luce sull'accaduto. La decisione - secondo la Gazzetta dello Sport - degli organi federali è quella di andare a processo presso il Tribunale Federale (primo grado di giustizia sportiva). Il tentato illecito sportivo mette a rischio la promozione in Serie A e se l'illecito sarà accertato il Parma rischia una penalizzazione da scontare, forse, nella stagione in corso.
Secondo la Procura nei messaggi ci sarebbero stati riferimenti ambigui, La società è già pronta a difendersi e sostenere la sua innocenza. Per il giocatore si teme una lunga squalifica.
LA RISPOSTA DEL PARMA
Parma Calcio 1913, comunicato ufficiale 📝⤵https://t.co/3Wm6KrCzzb
— Parma Calcio 1913 (@1913parmacalcio) 20 giugno 2018
Come si legge da Gazzetta dello Sport, "Il Procuratore Federale, esaminati gli atti dell’indagine disciplinare esperita in relazione alla gara Spezia-Parma del 18 maggio 2018 - ha concluso le indagini formulando le seguenti incolpazioni: Calaiò Emanuele, calciatore tesserato per la società Parma Calcio 1913 S.r.l., violazione dell’art. 7, commi 1 e 2, del C.G.S., per avere, prima della gara Spezia-Parma posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta, tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, signori Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell’incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell’applicativo di messaggistica whatsapp". Sempre da Gazzetta dello Sport si legge che il Procuratore Federale incolpa "la società Parma Calcio 1913 per rispondere a titolo di responsabilità oggettiva, ai sensi degli artt. 7, comma 2, e 4, comma 2, del CGS, per il comportamento posto in essere dal proprio tesserato Calaiò".