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Martedì, 23 Aprile 2024
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Parma, Roberto Donadoni in orbita Roma per il dopo Zdenek Zeman

Potrebbe essere proprio il tecnico ialloblù il prescelto per risolvere le sorti giallorosse. Ha il profilo giusto per guidare il progetto tecnico e saper gestire giovani e veterani

Occhio Parma, Donadoni piace. Non è un mistero questo, più che tale può essere definito un vanto per la società avere un allenatore stimato e cercato dalle grandi piazze, segno che il lavoro che sta svolgendo è di quelli che si fanno notare. Gli indizi lo vorrebbero come prossimo allenatore dei rossoneri che puntato a imitare la Juventus facendo accomodare sulla panchina che scotta un rossonero fino al midollo come Donadoni. E l'effetto Conte sarebbe nell'aria di Milanello. Certi spifferi poi, con porte che Donadoni stesso non riesce (o non vuole) chiudere in maniera definitiva, lasciano libero spazio a interpretazioni logiche e leggittime da parte dei tifosi, orgogliosi del loro timoniere ma giustamente preoccupari di un saluto anticipato del tecnico.
Non un abbandono della nave, ma un passaggio inevitabile nel corso di una carriera che impone certe scelte. Le ambizioni di Donadoni, che vorrebbe diventare grande anche da allenatore, passano, come più volte sottolineato dal diretto interessato, da piazze come Parma, banchi di prova inevitabili. Banchi di prova notevoli e superati a pieni voti, non soLo a colpi di risultati, ma anche attraverso valutazioni e la volorizzazione di alcuni giovani. Azioni che corrispondono a un volere del Milan, top club con top player da fare in casa come impongono i ritmi incalzanti dell'economia. Unico ostacolo da superare sarebbe la convivenza, qualora si facesse questo matrimonio, con Adriano Galliani, amministratore del Milan con un peso specifico appan sotto rispetto a quello di Berlusconi che Donadoni lo prenderebbe subito.

DONADONI E LA ROMA - Occhio Parma perchè Donadoni sarebbe monitoraTo anche dalla Roma che non ha più voglia di "fa la stupida" soprattutto in certe sere come quella serataccia contro il Cagliari costata cara a Zeman. Confine che segna la rottura con il passato e butta l'occhio al futuro.E oltre la siepe di questa stagione si scorge il capo di Donadoni, ancor più adatto a una piazza con quel progetto. Bel calcio, giovani, con risultati annessi, sono termini difficili da accostare e la società capitolina, che ha l'America in testa, pare stufa di una ricerca a fari spenti di una guida che non raggiunge risultati. Nessun ribaltone ai vertici, per ora nessun tentativo di portare Leonardi sull'altra sponda, visti i suoi trascorsi alla Lazio, almeno nelle "vesti di tifoso".
Baldini e Sabatini sanno che non possono più sbagliare e la scelta del prossimo allenatore, con il passaggio di Andreazzoli e Muzzi, potrebbe ricadere su Donadoni, portatore di mentalità vincente che in passato ha già avuto a che fare con certi simboli della Roma, De Rossi in primis e avendo allenato la Nazionale, sa gestire certe pressioni.

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