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Parma | Fallimento Eventi Sportivi, l'avvocato di Manenti: 'Chiesta incompetenza territoriale'

Si è svolta l'udienza prefallimentare della Eventi Sportivi, l'azienda che controlla il Parma Fc. Il presidente Giampietro Manenti, che si trova agli arresti domiciliari, non si è presentato. Al suo posto l'avvocato Antonio Palmieri

Si è svolta l'udienza prefallimentare della Eventi Sportivi, l'azienda che controlla il Parma Fc. Il presidente Giampietro Manenti, che si trova agli arresti domiciliari, non si è presentato. Al suo posto l'avvocato Antonio Palmieri. Dopo pochi minuti l'udienza è terminata: la Procura di Parma ha chiesto il fallimento mentre l'avvocato ha chiesto l'incompetenza territoriale. Ora si attende la decisione del giudice Rogato.

Ecco la trascrizione delle dichiarazioni dell'avvocato di Manenti a Parmafanzine.it: “Abbiamo chiesto l’incompetenza territoriale del Tribunale di Parma, e vogliamo anche dimostrare che non era vero ciò che è stato detto su di lui, perchè se Manenti avesse messo fuori i soldi nel momento in cui sono stati chiesti, oggi li avrebbe persi perchè c’è stato il fallimento del Parma. Quella di non mettere i soldi prima è stata una sua decisione, io sono subentrato dopo quindi posso dire quello che so, non quello che è accaduto prima. Manenti ha chiesto di non venire, praticamente sarebbe dovuto venire con la scorta perchè lui è agli arresti domiciliari. Abbiamo dunque chiesto un conflitto di competenza. Se ho fiducia? Io non ho palmieri-avvocato-manentirichiesto l’incompetenza territoriale per qualcosa, l’ho richiesta perchè ci sono i termini per farlo, perchè è competente il Tribunale di Brescia, uno le assemblee le può fare dove vuole, su tutto il territorio nazionale e adesso anche europeo, quindi non vedo perchè bisogna dire questo. Poi lui, essendo proprietario con Eventi Sportivi del 90% delle quote del Parma è chiaro che stava a Parma perchè gli faceva più comodo, no? Però la penultima assemblea è stata fatta a Brescia in via Cefalonia. Se Manenti era presente? Non lo so, sono arrivato dopo, ho fatto quello che ho potuto perchè prima mi interessava risolvere il problema di Roma dove lui non c’entra, o meglio, c’entra limitatamente ad un reato di imputazione che sarebbe un reato tentato, e non consumato. Io mi sono fermato a dire un reato tentato, non vado oltre a spiegare perchè secondo me non c’era nemmeno un reato tentato. L’interrogatorio di garanzia non l’ho fatto io, in carcere, perchè Manenti non aveva i miei dati e quindi l’ha fatto un avvocato d’ufficio. Io ho fatto ricorso al Tribunale del Riesame, che mi ha concesso i domiciliari”.

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