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Parma | Tavecchio si gioca la credibilità: Rogato può “inchiodarlo”

Attesa per venerdì la decisione del giudice delegato sull'effettivo debito sportivo (certificato dai curatori nella cifra di 22,2 mln) e che non si discosterà tanto. Ma il problema resta, nonostante le rassicurazioni date dalla Figc, il futuro…

Se di futuro si potrà parlare ne sapremo di più tra qualche ora, quando il giudice Rogato emetterà la sentenza effettiva e quantificherà una volta per tutte, con chiarezza e in maniera ufficiale, la somma del debito sportivo, che i curatori Anedda e Guiotto hanno portato fino a 22,2 milioni di euro. Un lavoraccio, che rischia anche di svanire. Da un momento all’altro. Un futuro illeggibile, quasi indecifrabile che dipenderà non tanto dal giudice Rogato, che si limiterà a certificare (euro in più, euro in meno) quello che hanno stabilito i curatori fallimentari, ma dal presidente Federale Carlo Tavecchio e dai vertici della Figc tenuti a “blindare” l’esborso futuro. Dalle ultime indiscrezioni che giungono in queste ore frenetiche, Mike Piazza sembra convinto a continuare con il suo pool di legali e commercialisti (in tutto una quindicina tra italiani e Americani) che continua a spulciare nelle carte e ad avere contatti con calciatori e agenti. Sull’altro fronte, quello di Corrado, dopo la registrazione di una brusca frenata che li ha quasi messi fuori strada, è ritornata una timida voglia di risalita.

Strategia? Nessuno può saperlo dato che quello che trapela è quasi vicino allo zero. E anche la giornata di oggi è stata fitta di contatti avviati con tutti i calciatori, per cercare di convincerli che uno stipendio del genere, in serie B, sarebbe davvero insostenibile. Basta confrontarsi con qualche collega…  E il primo passo, ora, è quello di capire cosa vuole fare la Federazione: cioè dare garanzie sul debito sportivo esistente, e sul futuro, di modo che tutto quello che c’è da pagare non sia a carico della nuova proprietà. Tavecchio deve certificare che il debito sportivo sia quello, e solo quello, (che stabilirà Rogato) e che in futuro nessun altro debito arriverà alla società: ma questo, al momento, sarebbe stato garantito solo a parole dal numero uno Federale, ma si sa che le parole se le porta via il vento. Tra incentivi all’esodo e accordi con società estere che sono stati contratti in passato, la nuova proprietà, qualunque essa sia, potrebbe anche saltare dopo pochi mesi.  

La preoccupazione è questa. Certificare legalmente che quello che la Federazione dice stia in piedi, e non per poco tempo. I legali di Mike Piazza, dello studio Gianni e Origoni, stanno verificando se la questione futuro possa reggere giuridicamente, oppure possa essere ribaltata a causa delle lamentele giunte in Figc da parte di società, agenti e calciatori che vogliono far rispettare il contratto fino alla fine… del fallimento. E la cosa spiacevole è che non si può investire in un progetto perché non c’è di fatto nessun progetto. Ad oggi… Servirebbe una dichiarazione scritta che tenga anche legalmente, anche pur di andare contro il palazzo. Dimostrare che lo scempio fatto in passato, sia sostenibile dalla Federazione e non dalla nuova proprietà. Dopo la decisione del giudice Rogato, qualunque essa sia, l’iter prevede una “capatina” alla Covisoc, commissione della Federcalcio che ha il compito di controllare la situazione finanziaria delle squadre iscritte al campionato, che dovrà certificare il tutto, poi la Federazione emetterà il verdetto. L’ultima parola spetta al giudice sì, che avrebbe il potere di “incastrare” Tavecchio affinché non si rimangi quello che ha detto diversi mesi fa. Ma anche alla Federazione, che deve garantire per tutto. Il giudice deve controllare quello che i curatori hanno detto e fatto. Ma l’ultimissima parola spetta a Tavecchio. Serve un “certificato” garantito e legalmente sostenibile …

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