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Parma, Leonardi: "Belfodil non si svende, 10 milioni sono pochi"

"Per il mercato in entrata bisogna attendere le cessioni", ha spiegato l'ad crociato alla presentazione delle nuove iniziative del Parma Football School: "Vogliamo differenziarci dagli altri"

La scuola calcio gialloblu dopo aver proposto con soddisfazione in ambito locale e sul territorio nazionale il proprio modello didattico, è già una realtà di successo anche negli Stati Uniti e in Cina dove centinaia di bambini stanno conoscendo e praticando il calcio di qualità "made in Parma Fc". Sarà proprio nel periodo estivo che la scuola calcio gialloblù proporrà nuove iniziative con l'obiettivo di continuare a crescere.

"Parma Football School ha da pochi giorni compiuto tre anni. E’ un bambino piccolo che non solo cammina, ma corre". Così Marco Marco, responsabile del progetto, ha esordito oggi nella conferenza stampa tenutasi al centro direzionale di Collecchio per illustrare l’attività di PFS. Un’attività sempre più in espansione nel numero dei progetti in cantiere e nel numero dei soggetti coinvolti, che premiano “un modello integrato e un programma didattico unico”. Il programma si chiama PYFS (Parma Young Football System), e permette a Parma Football School di diventare qualcosa di più di una semplice scuola calcio, fino a diventare per le Società sportive, per le Famiglie e per i giovani appassionati di calcio un vero e proprio modello da seguire. Un vero e proprio modello di  insegnamento, di gioco e di sport, da prendere da esempio, fino a diventare un riferimento importante se si vuole garantire a tutti i partecipanti una corretta crescita umana e sportiva. Il modello PYFS, proposto attraverso linee guida dettagliate, chiamate vademecum pfs, è studiato per aiutare tutti gli allenatori a realizzare il proprio miglior programma di allenamento e per essere applicato ovunque e con chiunque a prescindere dal contesto geografico e logistico, dal livello delle competenze degli allenatori, dall’età e dal livello di abilità dei giovani calciatori; facilitando la complessità dell’interazione tra momento ludico, insegnamento e apprendimento. Infine la proposta didattica chiamata analitico evoluto, una vera e propria innovazione mondiale, per quanto riguarda l’efficienza didattica, rende il progetto Parma Football School unico garantendo a tutti gli allenatori di ricevere, attraverso una specifica formazione, strumenti e conoscenze specifiche mirate all’acquisizione di una corretta visione dei reali miglioramenti dei propri allievi.

"Un modello - continua Marchi - che ci sta già dando grandi soddisfazioni perché negli ultimi giorni, ad esempio, due squadre di Parma Football School di Miami hanno vinto indossando la maglia crociata due prestigiosi tornei per Under 12 a Naples e per Under 9 al Disney World Tournament di Orlando, in cui la squadra allenata da Francesco Esposito ha superato ben 400 squadre".

"Siamo convinti di essere unici in questo settore – ha spiegato invece l’amministratore delegato del Parma Pietro Leonardi -. Con Parma Football School volevamo differenziarci da chiunque altro, e ci stiamo riuscendo. Quando dico che una società deve essere virtuosa e deve saper stupire, non mi riferisco solamente alla squadra che va in campo alla domenica, ma anche e soprattutto a progetti come questo che ci permettono di migliorare la nostra conoscenza internazionale e che ci permettono di guadagnare nuovi tifosi".

MERCATO E STRATEGIA - Durante la presentazione delle novità del Parma Football Scholl è intervenuto anche l'amministratore delegato Pietro Leonardi non si è sottratto a domande relative al mercato crociato: "Siamo più tranquilli dell'anno scorso. Abbiamo iniziato un processo da quattro anni che stiamo portando avanti in progresso con continuità. Dopo la retrocessione in B il Parma ha avuto tante difficoltà siamo stati bravi a non farle vedere nella misura in cui veramente erano. Sono stati raggiunti risultati dignitosi con grande slancio, con l'unico momento davvero critico nell’annata della sostituzione di Marino con Colomba. Quest'anno, a differenza dello scorso, non abbiamo comproprietà importanti come era il caso di Giovinco o Borini. A parte Biabiany con la Samp, con cui ci sono davvero buoni rapporti, dobbiamo solo valutare la collocazione ma sono fiducioso possa restare qui e migliorare. Per il resto tutti o quasi giocatori nostri, siamo coperti nei vari ruoli e reparti. Abbiamo più tempo, non dobbiamo prendere decisioni impellenti entro il 20 giugno. Ci sta anche che rimaniamo come siamo con l’inserimento di qualche giocatore giovane a parametro zero che stiamo trattando. Le nostre logiche sono queste. Ci auguriamo di trovare altri Sansone, altri Borini". Mister Donadoni avrebbe chiesto garanzie sulla permanenza di Paletta. "Con Donadoni il rapporto -spiega Leonardi - è in totale sintonia, anche sulle logiche relative ai giocatori. Non ci sono frizioni. Vendere Paletta significherebbe indebolirsi notevolmente ecco perchè vedo difficile la sua cessione. Quando se ne è parlato lo scorso mercato poi lui ha rinunciato anche a molti soldi per restare qui. Dovrebbe esserci un'offerta stratosferica, perché lasciarlo andar via senza qualcosa di veramente grosso potrebbe anche voler dire compromettere la permanenza in categoria". Su Saponara invece qual è la strategia? "L'abbiamo preso quando ancora non se ne faceva il nome e devo dire bravi ai miei collaboratori. Sarebbe importante prenderlo tutto - sorride il direttore - . Ma la sua trattativa non ci indebolisce come invece accadrebbe per Paletta. In generale sottolineo che prima di parlare di calciatori in entrata dobbiamo vedere come andrà il mercato in uscita. Per quanto riguarda, invece, Munoz e Garcia, so che sono due pedine importanti del Palermo e che possono piacere fino a un certo punto. Su Belfodil: "Non abbiamo intenzione di svenderlo, a me non sono arrivate offerte per ora e se ne arriveranno dovranno essere superiore ai 10 milioni". Tutto questo per il bene del Parma e dei tifosi. "Siamo orgogliosi di loro - dice l'amministratore delegato - se non sbaglio abbiamo vinto insieme al Chievo la Coppa Scirea, però siamo troppo pochi. In trasferta contiamo circa duecento unità e non so perché qualcuno si vergogna di dire che tifa Parma. Siamo dietro al Chievo e a tante altre società e questo mi dispiace. Non posso immaginare che  siamo terzultimi in questa graduatoria. Per quanto riguarda lo stadio, noi non vogliamo snaturare il Tardini è dentro la città e questo vuol dire che è raggiungibile anche a piedi e ci porta quel 60-70% di tifosi che non vorremo mai perdere. Per la copertura della Nord, ci vuole la legge, perché senza l’iter burocratico, anche trovando la finanziabilità a breve, sarebbe comunque lunghissimo l'iter".

COLLABORAZIONI - Delle collaborazioni con Gubbio e Nova Gorica l'ad spiega: "Ci troviamo a dover lavorare sulla quantità e a gestire tanti calciatori in società diverse e non solo non si hanno risultati immediati ma non si crea nemmeno un’unica cultura allenante perché giustamente ogni società ha una propria metodologia. Stiamo approntando allora collaborazioni stimolanti, le stiamo studiando attentamente. Per Nova Gorica oltre all'aspetto tecnico avremmo pensato come allenatore ad Apolloni anche per l'immagine che riflette del Parma. Se dovesse andare in porto, il Nova Gorica farebbe qui da noi il ritiro dal 15 giugno. Sono fiducioso. Portiamo avanti le nostre idee su più fronti. Dopo la battaglia per la panchina lunga stiamo combattendo per le seconde squadre. Perché, come detto, lavoriamo sulla quantità e non solo sulla qualità".

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