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Parma, senti Ghirardi: "Mi hanno fatto fuori, i conti della società sono a posto"

"La mia famiglia mi diceva: "Se nel calcio hai solo nemici, togliti". L'unico errore che ho fatto è stato quello di ritornare presidente ma l'ho fatto con il cuore e i tifosi devono solo ringraziarmi"

L'ex presidente del Parma Tommaso Ghirardi, torna a parlare in seguito alla cessione del club ai microfoni del Corriere della Sera: "Hanno voluto farmi fuori - attacca l'imprenditore - A questo calcio non credo più e pneso che molte altre persone per bene presto saranno costrette a lasciare. Ho venduto il mio Parma con conti normali, ci sono molte società in Serie A che stanno peggio di noi. Tutto ha avuto inizio con la licenza Uefa che ci è stata negata, mi ha fatto cadere il mondo addosso. La famiglia mi ha detto 'Se nel calcio ha solo nemici, togliti'. Mi sono chiesto tante volte il perché, ma per me resterà sempre inspiegabile. Tornare presidente in seguito è stato il mio unico errore, fatto col cuore. Risultavano non pagati 100mila euro di Irpef su 26 milioni, ci hanno punito duramente, con un ergastolo per un eccesso di velocità. I tifosi mi hanno fatto sentire importante, ma poi mi hanno lasciato. Io presi la società all'asta, l'ho rilanciata e venduta. Devono ringraziarmi, al Parma ho fatto solo del bene. E’ stato il mio unico errore, fatto con il cuore e senso di responsabilità. La mancata cessione di Biabiany ha bloccato gli acquisti. I calciatori che non prendono gli stipendi? Il 30 settembre io pago 18 milioni di stipendi e non devo niente a nessuno. Ma nel frattempo da mesi avevo avviato una trattativa con un gruppo molto importante. Lo dico con orgoglio: io non ho bisogno di soldi.Questo gruppo è stato analizzato a lungo dai miei avvocati: ha un giro d’affari di oltre un miliardo di euro. Avevo sempre sottolineato agli acquirenti la mia volontà di non finanziare più la squadra. Ai primi di novembre firmiamo un preliminare in cui loro si impegnano a “onorare un finanziamento di 19 milioni entro il 13 novembre” e a “chiudere la trattativa entro il 15 novembre”. Termini che avrebbero garantito il rispetto delle scadenze. Non sono stati onorati“. 

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