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Parma, i Boys non ci stanno: "In D lo stesso marciume che è in A"

"Nonostante lo sbalzo di ben 4 categorie a cui siamo stati soggetti, ci siamo trovati di fronte lo stesso e identico modo di agire che la Lega Calcio italiana presenta nel mondo dei professionisti" 

I Boys alzano la voce: sul loro sito ufficiale, è comparso un comunicato che denuncia una situazione scomoda, in cui "il marciume", nonostate la categoria, rimane lo stesso contro il quale i tifosi si sono imbattuti nel mondo dei professionisti.

"Siamo stati in silenzio fino adesso, per capire fino a che punto si poteva arrivare e se stessimo davvero assistendo a quello che purtroppo settimana dopo settimana si è rivelato reale. Nonostante lo sbalzo di ben 4 categorie a cui siamo stati soggetti, ci siamo trovati di fronte lo stesso marcio e lo stesso identico modo di agire che la Lega Calcio italiana presenta nel mondo dei professionisti. 

Da inizio anno la nostra società, vista la portata e il blasone non certo da serie D, è stata da subito scambiata per un bancomat dalle autorità della categoria, soggetta praticamente ogni domenica a multe con giustificazioni di svariato tipo, una più “buffa” dell’altra. Anche se non siamo i diretti interessati e non sono soldi nostri, ci sentiamo in dovere di non stare zitti e di continuare ad non abbassare la testa a questi “potenti”, che di potente alla fine hanno solo la voglia di fare cassa.

Qualche settimana fa però si è verificato quello che per noi è l’episodio più grave, degno di una vera e propria dittatura. Parliamo di dittatura perchè quando si cerca di censurare o addirittura punire qualcuno solo per aver essersi lamentato o aver espresso un opinione contraria a quella del sistema capo, beh il paragone sorge spontaneo. Ci riferiamo alla squalifica del nostro capitano Lucarelli, colpevole di aver espresso pubblicamente in sala stampa il proprio malcontento verso l’operato degli arbitri, che da qualche tempo (tipo da inizio campionato) cercano di farsi un nome tenendo atteggiamenti arroganti, quasi provocatori (sai su sky mi vedono tutti….), commettendo spesso errori grossolani a discapito della nostra squadra.

Quello che per noi appunto è ridicolo, grave e scandaloso è questo regime del terrore, dove chi prova a ribellarsi o semplicemente a dire la sua viene punito, messo a tacere, intimato a non farlo più. Non è assolutamente cosa nuova, per carità, ma il fatto che questo sistema arrivasse anche nei dilettanti, ci ha spiacevolmente sorpreso. Come mai queste misure, questa rigidità per chi sgarra, questa immediatezza nel giudicare non viene applicata verso per esempio chi fa fallire una squadra di calcio? O chi magari vende campionati interi? O chi entra negli spogliatoi degli arbitri per intimorirli a fine primo tempo? O magari ancora nei confronti di chi continua a fare affari loschi (siamo stati buoni) ingrassando esclusivamente le proprie tasche??

La risposta la sappiamo già, il mondo calcio continua a riempirsi di “uomini” piccoli con interessi tutt’altro che sportivi, forti con i deboli ma debolissimi con i forti….noi ne sappiamo qualcosa".

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