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Serve SuperMan per la salvezza: Dennis pensa in grande

Il talento romeno è stato autore di un buon primo tempo: ha strappato al convocazione con la Romania per le qualificazioni Mondiali. Prima chiamata in Nazionale maggiore anche per Mihaila

Tra le note positive in casa Parma, pochissime, c’è da sottolineare l’esordio di Dennis Man dal 1’. Le aspettative sul ragazzo rimangono elevate, quando sborsi tanti milioni di euro è naturale chiedersi se ne vale la pena. Forse è troppo presto per dirlo, non bastano certo 45’ per rispondere a una domanda così piena e complessa. Ma Dennis si è levato di dosso l’etichetta di funambolo, mettendo da parte l’io e mostrando buona propensione al sacrificio. Il suo talento al servizio della squadra può aiutare, soprattutto quando si naviga in acque melmose come quelle che sta solcando a fatica il Parma, serve gente che sappia dare del tu al pallone.

Il talento di Arad,città romena a confine con l’Ungheria, è stato limitato da un colpo alla testa prima di lasciare spazio al suo amico Mihaila, nella partita con l'Inter. Ci ha messo un po’ prima di arrendersi, coriaceo com’è, prima di buttare la spugna ci ha pensato due volte. E non è un modo di dire. Prima è stato controllato dai medici, dopo stava per uscire ma ha stretto i denti e ha finito il primo tempo, in modo da rimandare il suo amico Valentin a scaldarsi per farsi trovare più pronto. Ed è stato proprio Mihaila il primo a sincerarsi delle sue condizioni, all'intervallo, quando gli è andato accanto per informarsi sul suo stato di salute. La testa era un po’ pesante, qualche sensazione di vuoto, ma niente di più. Stamattina si è allenato ed è pronto per giocare. Ad Arad, città ribelle che ha lottato contro il regime comunista assieme ai rivoluzionari, si fatica ad arrendersi.

Un po’ come Dennis, accompagnato a Parma da uno stuolo di consensi e un orizzonte d’attesa altissimo tale da far vacillare qualche certezza. Subito dopo la partita, è arrivata la telefonata del padre, che ha chiuso l’autorimessa dove lavora anzitempo per andare a guardare l’esordio dal 1’ del figlio in Serie A. Contro l’Inter, l’ex squadra del suo mito Adrian Mutu, Dennis ha avuto giusto il tempo di mandar giù la sensazione di giocare titolare, prima di vestirsi per il riscaldamento. Niente ansie, nè timori. D’Aversa ha cambiato la decisione qualche secondo prima di convocare la riunione tecnica, avrebbe dovuto giocare Mihaila, che come l’amico ha fatto bene, ma la scelta è ricaduta su Man, bravo a interpretare il ruolo di equilibrista, a legare il gioco tra centrocampo e attacco, a entrare nel campo per lasciare posto a Hernani di esprimersi più largo. A rifinire, cucire e dettare il contropiede. Splendido il passaggio a smarcare Karamoh, ci è voluto tutto quello che c’è in Barella per spegnere la scintilla.

Ma il fuoco sacro arde nel giovane talento romeno, che studia l’italiano per farsi trovare più pronto e che scalpita in queste 13 partite rimaste per ritagliarsi un posto da protagonista. Sarà fondamentale l'anno prossimo, a prescindere dalla categoria.A Collecchio, dove vive con la fidanzata Alexandra che conosce da 8 anni, il giovane talento studia la lingua, divora ore di Fortnite alla Play Station e guarda video per migliorarsi. Il legame con la famiglia, che vive a Vladimirescu, è forte. La mamma, casalinga, gli aveva predetto un gran futuro, anche se alle volte glielo aveva nascosto. Per paura che il calcio lo portasse lontano dalla Romania. Ma per ogni calciatore, misurarsi con la Serie A è una sfida unica. Vincere la sfida significa dimostrare di poter convivere con le pressioni. E Man sa conviverci. Adesso deve solo calarsi bene nella parte, ha dalla sua le coccole del presidente e la stima di D’Aversa, deve indossare il mantello per diventare Super. Super Man, serve anche lui per trascinare i crociati fuori dal limbo.

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