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Vigilia contro l'Inter, Donadoni: "Esonero? Non temo questo, guardo solo ai nerazzurri"

Il tecnico del Parma, sollecitato sul tema, preferisce dribblare la questione: "Io sono sereno, puntualmente con il presidente abbiamo le nostre telefonate e non è cambiato nulla. Penso solo alla sfida immediata, altre cose non mi interessano"

L'Inter arriva con l'onda delle due vittorie consecutive, seppur di rigore, il Parma arriva con il marchio di una vittorie in nove partite. Otto sconfitte e 21 gol presi, ultimo in classifica. Il peso si avverte tutto, sorprattutto dal punto di vista psicologico. "Arrivano i nerazzurri e dobbiamo cancellare Torino - spiega il mister - non mi interessa del secondo tempo, focalizziamoci solo sui nuovi avversari. Non possiamo più sbagliare o regalare chance ai nostri avversari, siamo in casa e dobbiamo fare dei punti. Troppe occasioni perse, bisogna dare una svolta, mantenere un atteggiamento giusto e cercare di riprendere da dove avevamo lasciato la partita di Torino. Non ci interessa di cosa farà l'Inter, questo lo vedremo dopo, l'importante è che noi facciamo le cose che dobbiamo fare". Il problema dei deferimenti non tocca la squadra, Donadoni se le lascia alle spalle, "sul campo non intaccano. Dispiace solo che i nostri vertici debbano subire questo, andando oltre quello che hanno subito già". Capitolo infortuni: oltre i lungodegenti, si ferma ancora Galloppa, che accusa i postumi di una contusione. Mariga non è pronto, tra un mesetto sarà al top, Palladino invece tra una settimana. Rientra Lucarelli, ma gli uomini rimangono contati lo stesso. "Non ragioniamo in funzione dell'avversario, quando andiamo in campo bisogna dare solo il 110%. A prescindere da chi ci troviamo di fronte. La testa è quella che muove il corpo, è chiaro che in questo momento abbiamo problemi di questo tipo. E' sempre una questione di testa. La partita di Belfodil? Ho dei dubbi su chi aspetta le circostanze per mostrarsi. Se aspetta l'Inter per "vendicarsi", beh, ha dei limiti. Sono convinto che lui non è questo tipo di calciatore, come Cassano troppo importante per noi. Non tocca a lui prendersi la squadra sulle spalle, ma si è reso conto della situazione. Questo è un motivo trainante anche per i suoi compagni. In un momento di necessità, ancora di più deve riuscire a colmare le situazioni negative o quelle in cui mostra difficoltà di solito. Ad esempio il tiro da fuori è una soluzione, lui ce l'ha questi colpi e si può sicuramente provare. Il mio futuro? Non ci penso, sono scelte che toccano ad altri. Io sono sereno da questo punto di vista". 

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