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Parma | Lodi torna a sorridere: "Volevo solo giocare, con Donadoni tutto ok. Manenti? E' in galera..."

Il regista parla in conferenza stampa: "Sono fuggiti tutti, tranne Preiti che è l'unico che ci segue e che non è scappato. Questa città e questi tifosi meritano un applauso infinito. Spero che qualcuno comrpi il Parma, io potrei restare"

Lodi c'è. Non è sparito. In tanti se lo sono chiesti, in tanti si sono domandati che fine avesse fatto il vero Ciccio, quello di Catania. Donadoni dopo averlo voluto a tutti i costi, dopo avergli dato fiducia a prescindere, forse anche quando non se la meritava, lo fa accomodare al suo fianco per troppo tempo. E lui non ci sta, non può starci. "Volevo solo giocare" dice in conferenza stampa e il campo dopo la vittoria con l'Udinese gli ha dato ragione. In fondo voleva solo giocare. E vincere, perché dopo tanto parlare e poco calcio, Lodi si è rimesso in campo a guidare una feluca a brandelli, ma non inghiottita dal mare. I mozzi a bordo vogliono chiudere con dignità e arrivare a toccare terra con orgoglio. "Noi giochiamo con tanto spirito, chiunque viene a giocare contro il Parma deve sapere che gioca contro una città intera. Noi vogliamo sudare la maglia fino alla fine".

MOMENTO BRUTTO ALLE SPALLE - Certo, la situazione dal punto di vista societario è delicata, resta critica, "spero che qualcuno di serio si faccia avanti, Parma non merità questa fine". E lui? "Io è chiaro che vorrei sempre giocare, ci sono delle scelte da parte del mister che devono essere sempre accettare, mi auguro che questo momento difficile che ho trascorso sia definitivamente alle spalle. Adesso c'è da attendersi un finale di stagione pieno di orgoglio e di motivazioni. La Juventus ha battuto la Fiorentina, è una grande squadra ma sabato possiamo giocarcela. Io sto bene, il problema all'adduttore è cosa passata, ho giocato con il dolore, volevo ripagare la fiducia di mister e compagni". Ha giocato quasi sempre Lodi, poi tanta panchina, con lui che aspettava e sbuffava: "Volevo aspettare un'occasione per dimostrare che Lodi potesse essere utile alla causa. Con Donadoni tutto bene, mi da spiegazioni e io le accetto . Lui mi ha voluto qui a tutti i costi, se non gioco ci sarà gente che merita al posto mio". In questo periodo Lodi ne ha sentite e viste tante, la cosa che non dimenticherà mai sono le bugie dette dai vari presidenti che si sono succeduti in questo film: tante comparse, zero fatti: "Mi rimarranno in mente le bugie, tante promesse non mantenute. Noi vogliamo buttarci indietro questo periodaccio, con due curatori molto validi dove si può parlare con chiarezza, più la presenza di Albertini, c'è serenità. Noi calciatori possiamo trovare altre sistemazioni, ma per i dipendenti c'è davvero rammarico. Pensiamo a chiudere bene questo torneo, so che non ho soddisfatto le aspettative che la gente aveva su di me, ma se ripartissimo dalla B e ci fosse un progetto serio io sarei a disposizione. La città è vivibile, la gente ci vuole bene basta sudare la maglia e loro sono contenti. Abbiamo due mesi importanti per noi e per il futuro del Parma. Se uno viene qua e ci vuole comprare dobbiamo dimostrare che c'è un gruppo solido. Nel calcio niente è impossibile, noi metteremo in campo tutto quello che abbiamo, sapendo che non c'è da lasciare nulla al caso".

MANENTI, CHE PERSONAGGIO - Non è semplice affronare la Juventus, che domina in campionato e, detto da Lodi, ha già vinto lo scudetto: "Da venerdì il mister ci farà vedere qualche immagine, studieremo una squadra fortissima che quando verrà qui troverà dall'altra parte una squadra che si sacrificherà, che lotterà e non lascerà nulla di intentato". Contro l'Udinese si è visto uno spirito battagliero, che ha fatto piacere ai tifosi, che hanno applaudito una squadra ridotta a pezzi nel morale ma capace di fare una impresa: "I tifosi erano contenti a fine gara. Ho visto gente felice, regalare una gioia a loro è davvero il massimo. I nostri tifosi meritano un applauso infinito, quello che hanno subito loro è davvero grave. Non ci hanno mai abbandonato, ci sostengono nonostante siamo falliti, ci chiedono di lottare per noi e per loro. Questi due mesi serviranno per ricostruire: un conto è partire con il Parma in B, un altro è partire dalla serie D. Siamo stati lasciati soli, il direttore sportivo Preiti è l'unico che non è fuggito, c'è un rapporto di stima tra me e lui, è l'unico che ci segue che non ci ha mai abbandonato. Sulla spiacevole vicenda dell'altro giorno (quella in cui si racconta di un Lodi nervoso che quasi se la piglia con Preiti ndr) ne approfitto per dire che non ho mai parlato di soldi. Ho rinunciato all'Atalanta a gennaio, potevo andarmene, ma non ho voluto abbandonare la nave. Io volevo solo giocare tutto qua, mi vedeva triste e gliel'ho detto: voglio giocare. Il gol mi manca un po', ma l'importante è la prestazione. In primo piano c'è da salvare questa stagione e l'onore della città e di una squadra che non molla mai". Sul fondo e i possibili acquirenti Lodi non si sbilancia: "Ne parliamo del fondo nello spogliatoio, ma davvero non sappiamo chi siano queste persone. Se ci sono questi compratori si facessero avanti, già abbiamo parlato con persone poco affidabili. Siamo diventati la barzelletta, ci hanno comprato a un euro. In questo periodo abbiamo letto le trattative sui giornali. Di tutta questa storia il personaggio che mi è rimasto più impresso è Manenti. Ci ha presentato dei fogli in cui si attestava la sua solvibilità, poi il giorno dopo è andato in galera. Ogni volta che guardo le Coppe vinte e la storia di questo club mi domando come sia stato possibile ridurci in questo modo".  

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