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Parma, la nuova vita di Lucarelli: tra campo e panchina

Il club manager crociato sarà punto di riferimento per compagni vecchi e nuovi. Intanto in arrivo il portiere Luigi Sepe e il terzino sinistro Federico Dimarco che si aggregheranno al ritiro

Non deve essere stato facile per uno come Alessandro Lucarelli cominciare la stagione in 'borghese'. Dopo dieci anni di Parma (più o meno venti di calcio), l'ex capitano crociato sta per diventare club manager e si prepara ad essere il braccio destro di Roberto D'Aversa, il tramite tra campo e società e un punto di riferimento per vecchi e nuovi compagni pronti a intraprendere una nuova avventura. Cominciata con il freno a mano tirato a causa della vicenda sms che ha coinvolto Emanuele Calaiò che assieme a Di Cesare, Siligardi, Baraye, Scaglia (rientrato dal prestito dal Foggia) e molti altri non rientrano nei piani della società. Partiranno per il ritiro di Prato allo Stelvio (ai quali si aggregheranno Federico Dimarco e Luigi Sepe) ma probabilmente seguiranno un programma diverso rispetto agli altri compagni. Tutti i giocatori sono stati sottoposti ai test atletici da parte dello staff specializzato del Centro Ricerche Mapei, che dalla sede di Olgiate Olona si è spostato nel quartier generale del club crociato con il proprio laboratorio mobile. Sono state svolte prove che hanno monitorato le qualità fisiologiche di ogni atleta: il test Mognoni, per verificare la funzionalità del meccanismo aerobico e l’High-Intensity Intermittent Test (HIT) per stimare la capacità di sostenere un lavoro intermittente ad alta intensità dal punto di vista metabolico. Sono state anche misurate la forza e la potenza degli arti inferiori con salto su una pedana dinamometrica e si è quantificata la capacità di sopportare muscolarmente esercizi di cambi di direzione intensi e ripetuti tramite la determinazione della funzionalità neuromuscolare periferica delle gambe. 

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