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Parma, con la Lazio si cambia. Intanto i tifosi insorgono sul web. Multa di 5mila euro

Sul banco degli imputati ci finiscono giocatori e tecnico, tanto che sarebbe stato richiesto un incontro nella giornata di giovedì nei pressi del centro sportivo di Collecchio per fare il punto sulla situazione. Intanto è arrivato il provvedimento per lo striscione contro Pessotto

La piazza è insorta. O forse no, difficile credere che nella Parma calcistica, quella appesa ai ricordi di uno squadrone che mieteva vittime per l'Europa, il tifoso vada a cercarsela andando a chiedere uno confronto pacifico a Donadoni nel giovedì dell'allenamento a porte aperte. Queste sono scene da Roma, Trigoria o Formello, per intenderci, al  massimo Milano. Eppure i tifosi in questi giorni, quelli successivi alle due sconfitte consecutive contro Genoa e Juventus, stanno alzando la voce e manifestando tutto il malcontento per alcune scelte discutibili e poco condivise. Senza chiedere, magari troppo esplicitamente, la testa di nessuno, oppure mettere sul banco degli imputati qualche dirigente in particolare per aver sbagliato il mercato, anzi. La squadra ci sarebbe finita per intero, assieme al tecnico, reo di essersi "fissato" su un modulo, il 3-5-2 e di far giocare poco anche gli altri giocatori. E nel calderone ci sarebbe finito, con tutti gli scarpini, anche Amauri, idolo incontrastato qualche mese fa, oggi invitato gentilmente ad accettare la panchina e magari anche a cambiare aria, questo il parere dei più pessimisti, per un Pazzini contato già in esubero tra le file del Milan. 

Ma il malcontento parte da lontano, e dal mercato che sta per chiudersi. In entrata tutto è stato fatto con criterio, Cassano è il fiore all'occhiello di una campagna acquisti meticolosa, che ha arruolato nelle fila crociate gente di livello come Gargano. Ma a pochi giorni dalla chiusura delle trattative si parla di un possibile trasferimento di Nicola Sansone, cosa che l'ex giocatore del Bayern non avrebbe gradito, ma a malincuore, stava per accettare. Già con la valigia in mano, pronto a salutare i suoi compagni, Sansone viene bloccato e reintegrato, si fa per dire, in rosa. Almeno, perché in distinta ci va, in campo poi no. E farlo entrare negli ultimi scampoli di gara, a volte anche per pochi minuti, come è successo sabato contro la Juventus, non è la cosa migliore. Solo con un cambio di modulo, Nicola di Monaco, potrebbe trovare spazio e rientrare nei ranghi come un giocatore capace di spaccare la partita con la sua velocità e con il suo movimento. Ma il tecnico, con il quale il rapporto non sarebbe dei migliori, non ci sente da questo orecchio e il suo 3-5-2 lo taglia fuori in maniera completa. Secondo motivo: giocatori fuori ruolo. Cassani ne è l'esempio perché lui nella difesa a tre ci ha giocato poco, pochissimo, giusto il tempo delle giovanili, poi è diventato un terzino di spinta che si è conquistato pure la maglia della Nazionale. E se tanto cara a Donadoni è la difesa a tre, perché non farla con gli interpreti migliori? Eppure la rosa è attrezzata, di giocatori ce ne sono due per ogni reparto. Terzo motivo: il digiuno di Amauri sta dando parecchio fastidio sia a lui che ai tifosi, che vedono un gioco più corale rispetto alla scorsa stagione, ma che non coinvolge più di tanto gli attaccanti e la prova è rappresentata da un dato. Dei 16 gol, solo cinque sono stati segnati dagli attaccanti, uno da Palladino e quattro da Cassano. Undici vengono dalle retrovie, da centrocampisti e ali. 

E numeri alla mano, il Parma della scorsa stagione era a quota 18 punti, e qualcosa da rivedere c'è perché la differenza non può essere spiegata solo con le coincidenze. La squadra è bella da vedere quasi sempre per un'oretta e basta, e per di più non sfrutta le palle gol che riesce a creare. Di prestazioni belle a metà la squadra non se ne fa nulla, i punti sono quelli che contano e il Parma ne ha di meno rispetto a quanto seminato, soprattutto per colpa sua. Ecco che contro la Lazio, con Petkovic in difficoltà, Donadoni potrebbe cambiare registro, almeno negli uomini se non nel modulo. E magari anche nel risultato.

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