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Venerdì, 26 Aprile 2024
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ESCLUSIVA - Parma, Morrone e l'sms ai compagni: "Ecco cosa ho scritto..."

L'ex capitano crociato, ora al Latina, spera nella A, ma ha un pensiero per gli ex compagni: "Abbiamo sempre sperato di poter portare il Parma in Europa, ora senza me sono a un passo dal sogno. Mi fido della Fiorentina..."

E' andato via nell'anno del centenario, in un pomeriggio ventilato del 18 agosto, un attimo prima che cominciasse la stagione impressionante del Parma. Ha scelto di andarsene perché voleva giocare, si sente ancora pronto per battagliare in mezzo al campo, ha scelto Latina, "e mai ci fu una decisione più azzeccata visto quello che stiamo facendo - ha detto l'ex capitano crociato a parmatoday.it -". Combatte per un sogno, Stefano Morrone, la promozione in A con i capitolini, insperata all'inizio, ma possibile a tre giornate dalla fine. Parallelamente al capitano, per molti è rimasto lui anche se ha passato una stagione intera senza giocare (solo 3 partite nel 2012/2013, per un totale di 87 minuti), i suoi ex compagni stanno lottando per andare in Europa: "E' quello che avremmo voluto raggiungere tutti - dice Morrone - anche in altre stagioni, ma non c'erano tutte le componenti. Partivamo sempre per la salvezza ma in noi c'era un sogno ed era quello di raggiungere le zone alte della classifica. Purtroppo non è successo, ma spero accada ora, realizzerebbero anche il mio sogno". Parma gli è rimasta nel cuore, i tifosi pure, anche se a Latina, Morrone spesso guarda quello che accade intorno ai suoi ex compagni. "Ci sentiamo spesso, ho lasciato molti amici, soprattutto quei 4-5 con cui ho condiviso moltissimo, dalla retrocessione alla promozione in A, poi ancora gioie e campionati importanti". Come quello che sta disputando il Parma adesso: a 90' dalla fine, la squadra di Donadoni si gioca tutto, con uno sguardo a Firenze dove il Torino rimane l'unico antagonista serio per questa corsa a tappe verso un'Europa insperata all'inizio della stagione: "E' una partita importante, che può coronare il sogno dei ragazzi e il lavoro di anni di una società sana e importante, sarebbe un regalo perfetto per i tifosi, se lo meritano". 

Al di là di Fiorentina-Torino, il Parma deve battere il Livorno...
"Certo, anche se gli amaranto non hanno nulla da chiedere, non verrano a fare una passeggiata, si giocheranno la partita come giusto che sia, in A ultimamente giocano tutti alla morte, vedi l'Atalanta con il Milan. Quindi faranno bene a pensare prima al Livorno, poi alla Fiorentina che sarà sportiva, ne sono sicuro, e farà la sua gara. Non credo a scorrettezze o accordi sotto banco, non esiste".

Se lo aspettava un campionato del genere da parte del Parma?
Mi aspettavo un campionato importante, sarebbe facile dire sì adesso che le cose vanno alla grande. Però ero sicuro che avrebbero fatto bene e che ci sarebbero stati 4-5 giocatori decisivi. Hanno fatto una cavalcata importante, una serie di risultati positivi impressionante, meritano l'Europa".

Le è dispiaciuto non essere il capitano del centenario?
Un po' sì, ma ho deciso io.

In che senso?
Mah, io mi sono sentito sempre un calciatore, poi il fisico mi permette ancora di correre, con il Parma non giocavo e io mi sono voluto andare a esporre a Latina. Senza alcuna polemica, mi sono lasciato bene con tutti, tecnico, dirigenti e calciatori. Qui sono stato accolto bene, ci giochiamo la promozione e poi a giugno vediamo che succede. Sono ancora crociato (prestito secco) , vedremo. Finché il fisicio me lo permette gioco, poi rimarrò nel calcio sicuramente, mi vedo in campo e non dietro una scrivania". 

Cosa ha lasciato nel Ducato?
"Un gruppo fantastico, un allenatore ottimo e uno staff dirigenziale di alto livello. Sono state sei stagioni meravigliose, con una retrocessione che ci è servita a rafforzare il rapporto tra città, squadra e tifosi, splendidi. Abbiamo gioito, sofferto e giocato tutti per un obiettivo: il bene del Parma. Ricordo ancora quella tribuna stracolma di gente con il Cittadella, nel giorno della promozione in A, un anno dopo la retrocessione, e le maglie "debito sAldato"... . Un'emozione forte che mi è rimasta impressa nel cuore. 

E a Livorno?
"Due stagioni meravigliose anche li: segnai sette gol e mi guadagnai la Nazionale grazie a Donadoni con cui avevo lavorai l'anno prima. Poi, con Calciopoli facemmo l'Europa League, splendido, la mia stagione migliore è stata proprio a Livorno. Ma il mister non mi fece esordire in azzurro (ride ndc)...

Ha mandato un sms ai suoi compagni?
Ci sentiamo sempre, con Lucarelli specialmente. Durante la partita di Torino li ho pensati, volevo essere con loro, poi mi sono limitato a mandare un messaggio che ho inviato loro anche in questi giorni delicati: "Sperando che i vostri sforzi vengano ripagati e i sogni si realizzino...". Bello eh?

Chi l'ha coplita di più in questo anno fantastico?
Tutti direi, ma Lucarelli che stagione ha fatto? E poi Cassano, è facile indicare lui, voleva ritrovare l'azzurro e ce l'ha fatta, grazie a Donadoni e a tutta la squadra che lo ha aiutato. Hanno cambiato la mentalità, non hanno paura di nessuno, fanno gioco ovunque, sono contentissimo". 

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