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Parma, Sereni: 'Voglio essere protagonista con il Parma' - Vignali: 'E' un'esperienza unica'

Nel pomeriggio dell'11 agosto a Collecchio Marcello Sereni e Andrea Vignali si sono presentati alla stampa, in vista del debutto del nuovo Parma nel campionato di serie D

Nel pomeriggio dell'11 agosto a Collecchio Marcello Sereni e Andrea Vignali si sono presentati alla stampa, in vista del debutto del nuovo Parma nel campionato di serie D. 

SERENI
Le amichevoli del Sassuolo di questi giorni dovrebbero farti venire in mente dei bei ricordi, visto che lo scorso anno hai giocato sia contro il Villareal che contro la Juventus…

“L’anno scorso ho fatto il ritiro con loro, l’ho rifatto quest’anno prima di venire qui, è sempre una bella esperienza, grazie a Di Francesco che mi ha dato la possibilità di prendere parte a queste belle partite. L’anno scorso siamo andati addirittura a Villareal, è stata un bel modo per mettersi in mostra in uno stadio come quello. Me la sono giocata abbastanza bene, il Mister mi tiene in considerazione, ora vediamo come mi gioco le mie carte qui a Parma”.

Quindi hai già svolto una parte del ritiro con il Sassuolo, e forse sei uno dei più pronti dal punto di vista atletico…

“Quest’anno è stato particolare, ho iniziato il 5 luglio con loro, poi loro finivano il ritiro il 5 di agosto, e io sono venuto qui il 3 e ho iniziato il nuovo ritiro qui. Mi faccio quindi questi due mesetti di ritiro, ma è tutta benzina per andate bene in campionato”.

Come ti aspetti questo campionato di D con il Parma? Quali sono i tuoi obbiettivi?

“Non ho mai visto la Serie D, quindi vorrei provare ad essere protagonista con il Parma che è una grande società di Serie D ma non di Serie D, perchè è una situazione sereniparticolare, e l’obbiettivo è sempre vincere, non è un peso ma bisogna vincere”.

Vedere gli spalti gremiti ieri nonostante la pioggia cos’ha significato per te?

“Un po’ me l’aspettavo, ma è sempre particolare arrivare lì e vedere tutti i tifosi che cantavano, i fumogeni, un bel casino, ed è stato veramente emozionante. Nei primi dieci minuti ho sentito la spinta, poi mi sono concentrato sul campo, anche se fa sempre piacere quest’affetto del pubblico e della città”.

Si dice che se si azzeccano i giovani metà campionato è vinto. È una bella responsabilità anche per voi…

“Sappiamo che questa è una grande opportunità che ci è stata data, non abbiamo nessuna pressione ma dobbiamo dare sempre il massimo. L’obbiettivo è migliorarsi, poi i risultati verranno, perchè i giovani che prendono qui sono sicuramente di livello, e se possono daranno una mano sicuramente”.

Tu arrivi da Sassuolo, qui cosa stai trovando?

“Qui c’è un centro sportivo veramente pazzesco, anche se è stato lasciato andare un po’ nell’ultimo periodo, ma è dieci volte meglio di cose viste in Serie A, con campi perfetti nonostante due mesi di inattività, ma la palestra, il centro, le camere… Ora piano piano ripartiamo con tutto e qui è una spanna sopra alla Serie D, alla Lega Pro, alla B e probabilmente anche ad alcune di Serie A”.

In attacco siete in tanti. Se dovesse scegliere, Marcello Sereni che attacco schiererebbe?

“Brutta domanda… – ride – lascio al Mister le scelte, siamo tutti buoni giocatori, molti vengono da categoria superiori, mentre i giovani hanno molta voglia di mettersi in mostra. Sarà difficile per il Mister fare la formazione, ma la lascio fare a lui”.

Girando per la città c’è l’idea romantica che i giovani possano essere il cammino del futuro per questa risalita.

“Noi giovani siamo venuti qui per pensare ad una scalata, se è possibile, perchè crescere assieme ad una società è molto bello. Io con il Sassuolo ho visto dalla C alla A, alla fine piano piano lavorando tutti gli anni hanno scalato tutte le serie, ora giocano in Serie A e stanno bene. Poi il futuro non si può sapere, lo vedremo giorno per giorno”.

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VIGNALI
Sei partito dai Giovanissimi dell’Inter, vincendo il campionato, e poi sei passato a Sassuolo dove hai raccolto anche 4 presenze in B…

“È stata una bella esperienza quella di Sassuolo, poi per sfortuna mi hanno mandato in comproprietà a Mantova, è stato un anno brutto dove ho avuto due infortuni gravi, non ho mai giocato, e giustamente non mi hanno riscattato e ho dovuto ricominciare dalla Serie B. Secondo me se non avessi avuto quell’anno brutto a Mantova le cose sarebbero andate in maniera diversa e non avrei fatto così tanta Serie D”.

A questo punto quello di Parma può essere un nuovo trampolino di lancio anche per te…

“Questa è un’esperienza unica, perchè non capita tutti i giorni di avere una squadre come il Parma che riparte dalla Serie D, e quindi sarà un trampolino di lancio, speriamo di far bene e di vincere come vogliamo”.

Parliamo del tuo ruolo, sei uno dei tanti ad essere il tipo attaccante veloce che ama aggredire gli spazi. Qual è il ruolo che preferisci e in quanti ruoli ti puoi adattare?

“L’attacco è il reparto dove ci sono più persone. Il mio ruolo preferito sarebbe quello di esterno sinistro per poi accentrarmi sul mio piede, che è il destro, però mi adatto bene anche al ruolo di esterno destro. Posso fare tutti i ruoli, a parte la punta centrale, perchè non ho la struttura fisica adatta”.

Che sensazioni hai avuto dopo l’amichevole di ieri? Forse nel secondo tempo sei stato uno di quelli più in vista.

“La sensazione è buona, anche siamo un cantiere aperto, perchè c’è già un buono scheletro della rosa, e ci sono buone sensazioni”.

Meglio tre attaccanti leggerini che si inseriscono o usare il classico ariete?

“Meglio avere più soluzioni, anche se poi dipende da chi affronti la domenica. Se il Mister decide che è meglio avere un ariete perchè ci sono squadre chiuse e servono palloni lunghi, è meglio una prima punta strutturata. Se invece riesci a giocare palla a terra con tre velocisti, si può giocare anche così”.

C’è già un buon affiatamento, in ogni caso.

“Si, siamo giocatori dotati di una buona tecnica, ed è anche semplice giocare tra di noi, nonostante siamo ancora agli inizi si può far bene”.

Come state vivendo questo inizio di ritiro? Si sta creando un certo amalgama?

“Pian piano ci stiamo conoscendo, di sicuro ci sarà una maggiore conoscenza più avanti. Io sono un ragazzo molto riservato, parlo poco e quindi è difficile instaurare dei rapporti, ma più avanti mi farò conoscere”.

Cosa ne pensi di questo Centro Sportivo, e degli 8mila abbonati?

“Penso che fanno troppo piacere, io vengo da Ponsacco, e con tutto il rispetto avevamo massimo mille persone allo stadio, sarà un esperienza spettacolare”.

Può essere un arma in più?

“Sicuramente perchè l’anno scorso abbiamo affrontato il Siena, e quando ti presenti davanti a seimila spettatori i giocatori ne possono risentire, e possono avere quei venti, trenta minuti di nervosismo. Aiuterà molto”.

Avere l’obbligo di vincere, soprattutto per i giovani, può essere un limite?

“Il Parma deve vincere, ma non dev’essere un’ossessione. Dev’essere un obbiettivo importante, ma non una cosa da vivere male”.

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