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L'AVVERSARIO - Parma, occhio al Mezzolara: "Speriamo che ai ragazzi non tremino le gambe..."

Il direttore sportivo Max Calsolari ci racconta Budrio e la sua squadra: "Siamo una realtà piccolissima, da anni in D. Lottiamo per salvarci, prendiamo come esempio Lucarelli, ma non dobbiamo avere paura del Parma"

Budrio, 18.000 anime o poco più, è un paese che deve la sua fama all’ocarina. Uno strumento a fiato nato nel medioevo e fatto con la terracotta famoso per accompagnare le melodie dei menestrelli. Di architettura tipicamente romana, il borgo immerso nei colli bolognesi ha anche un Castello imponente che fa da sfondo, il Castello di Bentivoglio, punto di fuga della vita di corte dopo il 1400. Il nome Budrio deriva dal latino Brutium e significa burrone, precipizio. Pare che il centro sia stato fondato dagli umbri, intorno al 1100 e trova tracce di romanità nella divisione in coltivazioni della sua superficie. Posto tranquillo, il calcio a Budrio vuol dire Bologna Fc, e Mezzolara, squadra che il comune ospita molto volentieri in un impianto sportivo dalla capienza di 1100 posti. Che una domenica sì e l’altra no, quando gioca il Mezzolara, viene riempiti solo per la metà. “In ogni gara che giochiamo in casa facciamo massimo 500 spettatori, a oggi stiamo lavorando per farci trovare pronti a qualunque tipo di evenienza. Accogliere il Parma per noi è un orgoglio”. Chi parla è Max Calsolari, uno di quei factotum che compaiono nelle molte squadre di serie D e altre categorie sparse per il territorio emiliano. Direttore sportivo, quasi addetto stampa, organizzatore di trasferte e curatore di una squadra che lotta in D da 13 anni e conosce la categoria benissimo.

Calsolari, nervoso per domenica?

“Per noi è un orgoglio affrontare il Parma, una società storica, una nobile decaduta. Certo che un’occasione del genere non ci capiterà mai più, vogliamo sfruttarla per dare anche visibilità al comune che ci accoglie. E’ un po’ un derby della regione, atipico perché siamo lontani e non abbiamo niente a che fare con la città di Parma, per grandezza e altro, noi siamo un borgo, non ci possiamo rapportare a una città come quella. Ma voglio pensare che sia un derby…”.

A proposito di Parma, ci saranno altri biglietti in vendita?

“Dalla prefettura e dalla LND abbiamo avuto una disponibilità di posti nel nostro impianto di 1100 spettatori. Dentro lo stadio di Budrio non possono arrivare più di questo totale per una questione di ordine pubblico. Noi come Mezzolara facciamo di media 500 spettatori a partita, ho parlato con Galassi giovedì e se fino a domenica ci saranno dei biglietti invenduti, ve lo comunicheremo di modo che domenica mattina prima della gara i tifosi ostipi potranno acquistare i biglietti. Al Parma abbiamo riservato 49 biglietti, 300 per il settore ospiti, 190 in tribuna numerata”.

Che partita sarà?

“Una gara storica, facciamo da 13 anni la categoria, abbiamo incontrato altre squadre importanti, ma non del livello del Parma. Ad esempio il Rimini, il Pisa ma mai una squadra dal blasone del Parma. E’ una partita importante sotto tanti punti di vista, per metterci alla prova,  per dare visibilità alla nostra squadra e al comune di Budrio”.

Ha paura del Parma?

“Non bisogna mai andare in campo spaventati ma sempre rispettosi dell’avversario. Spero che ai ragazzi non tremino le gambe  e che mettano i bastoni tra le ruote al Parma il più possibile. E’ chiaro che il Parma è superiore, ma non abbiamo paura. Ha giocatori importanti, come Lucarelli, uno di spessore altissimo, che ha giocato a calcio davvero. Poi se devo guardare il reparto d’attacco dico che Longobardi e Melandri sono un lusso per la categoria”.

E il Parma chi deve temere?

“Noi abbiamo un attaccante, Iarrusso che è al secondo anno con noi, è ha mostrato numeri importanti.  Ha fatto 12 gol, è un giocatore da doppia cifra, una pedina con le armi più importanti. Altri? Giocatori come Evangelisti che ha un curriculum di spessore. Ha giocato con la Pistoiese in C, in B e in A con il Livorno, a Potenza, a Rimini. Il nostro Lucarelli”.

Obiettivi stagionali?

“La salvezza, siamo una squadra giovane che gioca con 5-6-under e nei 22 della nostra rosa ce ne sono 14 di età dal ’95 ’97. Vogliamo crescere i ragazzi”.

Firmerebbe per il pari?

“Dirò ai ragazzi di vivere questa partita come una partita di calcio, una come tante. Diventa difficile dare una pressione più del dovuto in una gara del gener. Devono divertirsi e stare sgombri con la mente, il calcio è divertimento. Firmo perché i ragazzi di divertano”.

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