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Verso Parma-Milan | I destini incrociati di Donadoni e SuperPippo

A maggio sembravano scambiarsi gli incarichi, con l'ex CT a Milanello e Inzaghi a fare "palestra" con Ghirardi. Poi il dietrofront di Berlusconi: "Pippo sarà il nostro mister". Domenica saranno di fronte per la prima volta...

A un certo punto, Donadoni e Inzaghi sembravano doversi scambiare le... casacche. Sì perché il tecnico del Parma, per quanto bene ha fatto in questi anni, si è guadagnato la fiducia di Berlusconi, da sempre sostenitore della filosofia "il Milan ai milanisti". Il presidente aveva anche messo da parte le rimostranze nei confronti di Donadoni reo di essere un tipo "singolare" nei confronti della stampa. "Il tecnico non si sbilancia mai, non è mediatico", si sentiva dire a Milanello, poi non va d'accordo con Galliani... . La versione più accreditata è questa. Superata, più che mai vicini, non solo per gli accostamenti di mercato e le ipotesi che ne derivano in quanto ex, Donadoni è diventato la prima scelta. Messi da parte i problemi mediatici, o presunti tali, l'ex CT sarebbe stato prontissimo a trasferirsi alla "casa madre", per lasciare Parma da vincitore e con un sesto posto in tasca che sul campo gli è stato riconosciuto anche dopo le vicende extra-sportive. Pippo avrebbe fatto il percorso inverso, per far crescere i giovani di Ghirardi e diventare grande lui stesso per poter aspirare poi ai posti privilegiati. Ma non se ne fa nulla, Berlusconi sceglie Inzaghi per rilanciare il suo Milan, e Donadoni rimane a Parma, nonostante i corteggiamenti di Lotito che a Formello gli stava facendo firmare un bel contratto di 600.000 euro a stagione. Tutto fermo, anche qui. Pippo e Roberto sono rimasti ai loro posti, sono ripartiti e domenica si ritrovano di fronte, l'uno contro l'altro.

SPECULARI -  Inzaghi per continuare l'opera di rilancio, Donadoni per cominicare un campionato nuovo. Cesena deve essere dimenticata in fretta. Pensa da calciatore. Quando con il Milan vinceva tutto, faceva presto a cancellare. Sia vittoria che sconfitta. Pensare alla prossima. Lo ha insegnato alla squadra, lo ribadirà. Come Inzaghi. Stessa filosofia, stessa voglia di vincere. Come da giocatore, affamato di gloria, ha ripulito l'armadio del Milan da qualche scheletro e lo ha restituito ai giocatori. Per i tifosi è un idolo, per i calciatori un compagno. Il suo 4-3-3 è equilibrato, con il centrocampo che accorcia subito e pressa in ogni zona. Gli esterni ripiegano e la punta, per ora falso nueve, fa un sacco di lavoro. Armonia, sintonia, e trazione anteriore. Correre poco e bene, in avanti possibilmente. Anche Donadoni la vede così. Possesso palla e verticalizzazioni, con palloni in area per sfruttare gli inserimenti dei centrocampisti e i numeri di Cassano che, forse, ci sarà. Esterni veloci, pronti a ribaltare l'azione, con una boa atipica come FantAntonio brava a creare spazi. Ci si aspetta un bel incontro tra due perfezionisti... che si sentono calciatori. 

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