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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Parma, ora il salto di qualità, vietato fermarsi mentre Amauri diventa un caso

Dopo la bella vittoria sul Napoli, i crociati sono chiamati a confermarsi già nel derby contro il Bologna. Intanto l'italo-brasiliano è sempre più ai margini e a gennaio potrebbe partire. Valdes a un passo dal Torino

A "nuttata è passata", ora con la ripresa degli allenamenti si mette il Bologna nel mirino e si cerca di capire, missione difficile, se quella del San Paolo è stata solo una visione en passant, oppure una via concreta da percorrere. Il bello deve ancora venire, per citare uno dei cantautori più famosi, e per prendersi questo bello c’è da superare la missione più difficile, battere il Bologna. Ma non tanto perché il Bologna sia una super corazzata imbattibile, altro che, quanto perché il Parma, è insito nel suo dna, ogni volta che viene chiamato al salto di qualità inciampa e finisce per scivolare in una pozzanghera che viene messa lì a posta per prendersi gioco di Donadoni e dei suoi ragazzi. E’ successo nello scorso campionato, è successo in questo e succederà ancora se solo questo cambio di passo mostrato in campo, non si verificherà anche nella testa dei calciatori. E qui deve essere bravo il tecnico che, a gara finita, non vede l’ora di mettersi alle spalle quanto è successo e ripartire. E battere ora che il ferro è caldo.

AVANTI CON IL 4-3-3 - La settimana che ha portato alla sfida del San Paolo, blindata a causa di una presunta spia inviata da Benitez, ha mostrato il volto nuovo di un Parma capace di giocare una gara a scacchi e vincerla pure, per concentrazione e capacità. La squadra sembrava il piccolo coro dell’antoniano di Bologna, una orchestra, un movimento unico condotto alla perfezione da tutti, una distanza breve tra i reparti e un rientro degli esterni eccezionale, tempistico e gradevole soprattutto per lo spirito di sacrificio. I cani sciolti di Donadoni hanno azzannato le caviglie di Inler e Bherami, quando avevano la palla, limitando parecchio le sortite offensive di Callejon e lasciando Higuain al suo destino. La difesa ha retto bene l’urto e coperto benissimo il campo in ampiezza, raddoppi pronti e sistematici e il Napoli, che fa delle incursioni laterali l’arma migliore, è rimasto a secco. Al netto delle occasioni le più limpide sono capitate sui piedi sbagliati, purtroppo, Felipe su tutti, o sciupate in maniera abbastanza strana, Sansone. Ma l’8 in buca ci è finito lo stesso con Cassano vero giocatore di biliardo freddo e preciso.

AMAURI,  E CHE CASO - Il cambio di modulo, dal 3-5-2 al 4-3-3 ha lasciato di stucco Amauri che, in questo modo, viene tagliato fuori. Già lo era quando giocava, il Parma ha cambiato modo di muoversi e Ama ne sta pagando le conseguenze. Zero gol, è fermo da agosto in zona rete, sciupa quanto gli capita sul piede o sulla testa, passando da titolare ad alternativa, neanche tanto convincente, nel giro di pochi giorni. Una situazione che pesa, e lo si è visto nel volto dell'italo-brasiliano nella sfida contro il Napoli, in panchina col broncio per non aver giocato. Con Sansone che ha fatto pace con Donadoni, Amauri deve inventarsi dell’altro per rientrare negli schemi, altrimenti farà benissimo a cercare altrove, e potrebbe accadere perchè se continua così potrebbe davvero far le valigie, visto anche l'alto ingaggio che inizia a pesare alle casse del Parma. Come Valdes che ormai è diventato solo un sostituto e che sta per accasarsi al Torino già nella finestra del mercato di gennaio.

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