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Giovedì, 18 Aprile 2024
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VISTA DALLA CURVA | Quattro schiaffi meritati non ci fermano

Il viaggio in Nord con il nostro super tifoso

Paradossi. Il peggior Parma in versione casalinga si scontra con la Nord più bella della stagione. Che la sfida con il Napoli fosse al limite dell'impossibile lo sapevano anche i sassi, forse i due o tre “soloni” che hanno fischiato la squadra al novantesimo invitandola a tirare fuori gli attributi meriterebbero di pareggiare tutte le domeniche con Il Vigor Carpaneto.

Che la Partita l'avrebbe fatta il Napoli era chiaro: Allan, Zielinski e Ruiz hanno avuto vita facile con Kucka, Machin e Rigoni. Fino al diciannovesimo minuto la curva ha sostenuto a gran voce la squadra poi Zielinski ha gelato i sogni di gloria crociati: incursione dalle retrovie e colpo di biliardo a trafiggere Sepe. La curva si scuote, la parte di Tardini partenopea è meno calorosa e caciarona degli anni passati. Sul finire del primo tempo Milik con una punizione a sorpresa insacca per la seconda volta Sepe. Qualcuno dagli spalti accusa il portiere crociato di essere troppo molle contro la sua ex squadra, la mia verità è che non solo Sepe ma tutta la squadra appare troppo rinunciataria. Riposo. Due a zero Napoli e partita ormai segnata. La ripresa comincia con un Parma più arrembante ma sterile: Gervinho ci prova ma Meret vola. Fuori Machin dentro Siligardi ma non accade nulla. La Nord sembra spegnersi definitivamente quando Biabiany con un assist perfetto manda in porta Milik. Tre a zero. Proprio sotto di tre gol i tifosi crociati iniziano il loro personale show: bandiere e sciarpe al cielo a cantare fregandosene altamente del risultato. Quindici minuti di tifo incessante interrotti solamente dal quarto gol di Ounas. Perdere uno a zero o perdere quattro a zero non fa differenza, oggi la Nord canta, oggi la curva ha avuto voglia di lottare, oggi ha ritrovato il ritmo perduto con Spal e Inter e per la gioia di chi va in curva solo per vedere la partita le bandiere hanno continuato e continueranno a sventolare al cielo.

Dalla nostra voce e dal nostro tifo passano i punti che mancano alla salvezza, non saranno certo quattro ceffoni meritati ad abbatterci. 

Luca Cavallina

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