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VISTA DALLA CURVA | Scambiereste D’Aversa con Tedino?

Il viaggio in Nord con il super tifoso Luca Cavallina

Premessa: se lo spirito di De Coubertin vi accompagna cliccate sulla X in alto e tanti saluti ma battere il Palermo con un gol dubbio compensa il furto clamoroso subito all’andata (Gol vittoria di Gagliolo annullato senza motivo nel recupero). Battere Bruno “bla bla bla” Tedino con l'ennesimo episodio sospetto è estasi pura.

Che Parma – Palermo valesse più dei tre punti era chiaro da subito: code ai botteghini, curva piena e caricata a pallettoni pronta a spingere i gialloblu anche grazie all'aiuto della tribunachiamata ad alzarsi in piedi più volte nel corso del match. I crociati partono timidi ed un poco compassati, il Palermo dal canto suo prova a fare la partita ma non arreca pericoli alla porta di Frattali. Poco a poco la Nord prende coraggio ed il Parma anche: Munari si prende il centrocampo, Siligardi prova qualche giocata ma è da calcio piazzato che la partita cambia: Punizione da posizione defilata, Lucarelli spizza di testa per Calaiò che è lesto a battere Pomini. La Nord esulta a metà: chi ha osservato l'arbitro indicare il centrocampo festeggia, chi come me fissava il guardalinee con la bandierina alzata pronunciava parole irripetibili al cielo. Con buona pace di noi tifosi alla fine a decidere è sempre l'arbitro. Parma uno Palermo zero. Tempo cinque minuti e il Palermo capitola ancora: triangolo stretto Munari Siligardi e “picconata” gratuita al buon Gianni all'interno dell'area di rigore. Penalty che Calaiò trasforma. Due a zero e fine primo tempo. Durante l'intervallo sotto la curva una vecchia hit di Gigi D'Agostino viene rivisitata in versione gialloblu. La ripresa comincia sulla stessa lunghezza d'onda del primo tempo: Di Gaudio lancia Dezi che serve al centro Calaiò, Pomini non ha scampo, Parma tre Palermo zero, con buona pace dei vari disfattisti e dei commissari tecnici che volevano “impacchettare” l'arciere in direzione Sicilia nel mercato di gennaio.

La partita sarebbe finita, se non fosse che il Parma di quest'anno è bravissimo nel resuscitare i morti: tempo pochi minuti e Nestorovski accorcia le distanze. I rosanero riprendono a crederci e premono sull'acceleratore, i crociati si schiacciano troppo e pensano solo a difendere, noi tifosi iniziamo l'ennesima battaglia contro il cronometro che scorre sempre troppo lento. Minuto ottantanove, sempre Calaiò serve Insigne che tutto solo davanti a Pomini gli calcia addosso. Gol mangiato e gol subito Rajkovic in mischia fa tre a due, i restanti tre minuti sono adrenalina pura: i siciliani ci provano i crociati resistono. Fine. Cinque vittorie nelle ultime sei giornate e testa subito a sabato per la nuova battaglia col Frosinone.

Nota polemica, molto polemica: il motto della serie B è “il campionato degli italiani” Oggi il Palermo ha schierato ben nove stranieri (nessun fenomeno). Come possiamo sperare di far risorgere il poverissimo calcio italiano se anche nella seconda divisione abbiamo squadre troppo internazionali? Per la cronaca i crociati hanno schierato undici italiani.

Ps: Quelli che vogliono sempre e comunque la testa di D'Aversa lo scambierebbero con Tedino?

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