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Parma, ritiro punitivo fino a Teramo

La linea dura della società e il messaggio dei tifosi

Una scritta probabilmente vergata nella notte campeggia sul muretto del centro sportivo di Collecchio, un messaggio chiaro per tutti, che alla fine diventa l'eco di quelle urla composte e chiaramente scandite alla fine dell'ennesimo spettacolo orrendo offerto dal Parma. "Le parole sono finite, fuori le p...". Così sono stati accolti i giocatori del Parma che nella mattinata si sono presentati al centro sportivo di Collecchio per cominciare il ritiro che porta la squadra alla partita con il Teramo. C'erano anche le forze dell'ordine, convocate preventivamente e pronti a sorvegliare in caso di contestazione, che poi non c'è stata. Dei tifosi nemmeno l'ombra, così come della proprietà che dopo la partita si è palesata nella figura e nelle parole dispiaciute di Marco Ferrari in conferenza stampa. Il suo appello deve adesso essere raccolto dalla città e dalla tifoseria. Erano presenti l'amministratore delegato Luca Carra e il diesse Daniele Faggiano, per dare man forte a un gruppo disorientato e palesemente in difficoltà, senza orientamento né la forza per capire dove guardare e in che direzione andare per uscire da una crisi nerissima.

Fino a venerdì, Roberto D'Aversa e i suoi staranno chiusi nel silenzio di un centro sportivo che è diventato l'unica oasi (poco felice) di ristoro di una squadra che si è smarrita e che da tre settimane non riesce più a trovare la via d'uscita. Entrata in un vicolo cieco senza un'apparente ragione, il Parma deve fare presto a sterzare altrimenti potrebbe ritrovarsi di fronte a un burrone. 

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