rotate-mobile
Sport

'Il Parma di Scala' - Al Tardini la presentazione del libro: "Quell'epopea la costruirono i giocatori'

Ricordi e commozione per il grande Parma di Nevio Scala. Fulvio Ceresini: "Quel Parma deve essere ricordato in ogni occasione". Trupo e Fontana: 'Abbiamo deciso di scrivere il libro dopo l'acquisto di Cassano'

Tanti ricordi ed un'occasione per riflettere sul Parma di oggi. Nel pomeriggio del 1° marzo lo stadio Tardini ho ospitato la presentazione del libro 'Il Parma di Scala' scritto a due mani da Guglielmo Trupo, firma sportiva di Parmatoday.it e da Mattia Fontana. Nevio Scala, Lorenzo Minotti, Luigi Apolloni, Sandro Melli e Fausto Pizzi hanno rievocato quei fantastici anni, prendendo spunto dalla presentazione moderata dal giornalista della Gazzetta di Parma Sandro Piovani. "Il Parma di Scala deve essere ricordato in ogni occasione" ha esordito Fulvio Ceresini. "Fui uno degli artefici dell'arrivo di Scala a Parma: dopo una selezione rimasero lui e Lippi e alla fine la scelta ricadde su Scala. Il Mister fu il simbolo di valori importanti, quella era veramente una famiglia, voglio ringraziare Nevio per le più belle pagine di calcio che Parma abbia mai avuto". 

Guglielmo Trupo e Mattia Fontana, autori del volume che vede anche la prefazione di Asprilla hanno spiegato come è nato il progetto del libro. "Quando il Parma -ha detto Guglielmo- acquistò Cassano Mattia pensò che quell'acquisto fosse in qualche modo paragonabile a quello di Stoichkov, nel senso di una qualcosa che non aveva a che fare con il Parma, così come era stato per l'acquisto del pallone d'oro. Così abbiamo avuto una reazione ed abbiamo deciso di iniziare a pensare al libro sul grande Parma di Scala. "Abbiamo cercato di capire" sottolinea Mattia Fontana "perchè la gente ha amato quel Parma, qual'era il legame d'amore che aveva legato la città a quella squadra". 

"Credo sia sbagliato parlare di segreto -ha esordito Scala- avevamo una grande umiltà e consapevolezza, la frase che ho detto all'inizio di quella esperienza e che l'ha influenzata per molto tempo era: 'Se ognuno di noi riesce ad accettare i propri limiti diventeremo una squadra vincente' e così fu. I protagonisti di quell'esperienza sono stati i giocatori e la proprietà che l'ha messa in piedi, il mio ruolo è stato quello di un amico. Fortunatamente c'era facilità di comunicazione con il presidente Ceresini, che non mi ha mai chiesto qual'era la formazione che sarebbe scesa in campo. Ed io ora non la chiedo ad Apolloni. 

"Dal primo giorno - ha dichiarato Lorenzo Minotti - ho capito che c'erano delle alchimie positive, la carica maggiore secondo me è arrivata dopo la vittoria contro la Reggiana, anche se dopo ci furuno alcune sconfitte che però riuscimmo ad assorbire" 

Il Parma di Scala al Tardini

"L'inizio della preparazione atletica in ritiro fu un momento imporante" ha detto Apolloni, ieri giocatore del Parma di Scala e oggi Mister. "Mi era rimasta impressa la frase di Scala e l'ho poi utilizzata in tanti contesti: quel concetto è stato per noi molto importante. Secondo me Trieste ha rappresentato un punto importantissimo per la nostra crescita, a quel punto mi sono accorto che sarebbe stato possibile arrivare in serie A". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

'Il Parma di Scala' - Al Tardini la presentazione del libro: "Quell'epopea la costruirono i giocatori'

ParmaToday è in caricamento