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Parma, se anche Kucka ti lascia a piedi...

Il capitano vive un momento di flessione: a Cagliari servirà la sua miglior versione per tentare di rimanere vivi

La possibilità di recuperare almeno per la panchina Miahila è remota, ma Roberto D’Aversa per Cagliari ci spera. Sarebbe fondamentale avere a disposizione, seppure a mezzo servizio il romeno, per garantirsi un cambio e inserire – se occorre – qualcuno che possa spaccare la partita con qualche strappo. Ci sarebbe bisogno della freschezza di Valentin, visto l’ultimo Gervinho, che ha deluso tutti, anche D’Aversa che aveva provato a dargli fiducia, un po’ per scelta, molto per necessità visti i forfait contemporanei di Karamoh e Mihaila. Toccherà fare la conta dei giorni, sperando che non ci sia nessun’altra ricaduta di tipo muscolare per il giovane talento di Targoviste, arrivato dalla Nazionale con dei problemi fisici, alleviati da infiltrazioni che non hanno risolto il problema. A proposito di problemi, quelli di un altro senatore, Juraj Kucka, sono sotto gli occhi di tutti. Il capitano del Parma, insignito da D’Aversa dei gradi dopo che il tecnico (a causa anche dell’accantonamento presidenziale di Bruno Alves) ha punito Gervinho con la tribuna con l’Udinese degradandolo, sta attraversando probabilmente il suo peggior momento da quando veste Parma.

Nella sfida contro il Milan, la terza consecutiva sotto tono, il centrocampista non è stato mai nel vivo del gioco. Di lui si ricorda solamente il tentativo di rovesciata per correggere in porta il pallone smanacciato da Donnarumma su tentativo di Pellè. Per il resto la sua gara è da dimenticare: nei numeri disastrosi è fotografata la difficoltà del momento. Dei 49 tocchi totali, solamente 2 sono stati trasformati in passaggi chiave, uno di questi è diventato un cross utile. Un tempo anima del Parma, Kucka subisce evidentemente il momento negativo di una squadra che fino a qui non è mai stata tale. E che a Cagliari è chiamata a un sussulto, per dare un senso a questo campionato che volge al termine (in tanti tirano anche un sospiro di sollievo, vista la debacle e l’andamento generale di una situazione che non migliora).

Servirà il vero Juraj, l’animo del guerriero lottatore che si impone per forza e sostanza. Non può essere il vero Kucka quello visto sabato scorso: su cinque contrasti, lo slovacco ne ha vinti appena due. È andata meglio di testa, quando su tre duelli ne ha portati a casa un paio, ma il computo delle palle intercettate (appena una) fa il paio con i possessi persi (10)  e condanna anche lui, certificandone il momentaccio. Troppo brutto questo Kucka per essere vero. Sabato ritroverà probabilmente l’assistenza di Gaston Brugman, lui sarà forse più libero di tentare qualche raid offensivo, con l'uruguaiano a coprire e sporcare le linee. Si spera con buona sorte. Serve la sua miglior versione per accennare a una timida risalita.

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