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Parma, Siligardi ora o mai più

Con l'assenza di Calaiò, infortunato, potrebbe scattare l'ora di Siligol, giocatore da recuperare assolutamente

Ora o mai più. Può essere questo il momento giusto per recuperare un giocatore come Luca Siligardi finito ai margini di una squadra che dopo quindici giornate ha detto chiaramente che spazio per lui ce n’è sempre di meno in questo momento.  A meno che non si ‘snaturi’ un po’ e non si adatti al modo di giocare del Parma, prediligendo il sacrificio e il mettersi a disposizione degli altri. Più o meno come fa sistematicamente Emanuele Calaiò che si è ‘ridotto’ a fare il regista d’attacco e con grandi risultati, tra l’altro. Con l’infortunio dell’Arciere, Luca Siligardi potrebbe tornare a trovare un po’ di continuità ma non come esterno, bensì come prima punta. 


Arrivato nella torrida e frenetica estate che ha insignito il Parma come squadra più attiva sul mercato, Siligardi ha trovato pochissimo spazio nel tridente. Ha giocato solamente quattro volte da titolare, una con il Bari in Coppa Italia. In tre partite è subentrato e in altre sette è rimasto seduto a guardare i compagni. Con la Cremonese, nella gara d’esordio del campionato, non è stato neanche convocato per un problema muscolare che si è trascinato fino a qualche settimana fa. La prima da titolare la gioca al Curi, dove il Parma perde 3-0. Dopo Perugia, Siligardi è diventato di fatto una specie di mistero. 269’ su 990’ complessivi, in campionato 342’ in tutto su 1260’. Pochissimi per l’acquisto qualitativamente più importante di una campagna che ha regalato al Parma una rosa attrezzata e competitiva che per un paio di partite dovrà fare a meno di Emanuele Calaiò. Un giocatore che si è rivelato essere indispensabile per i meccanismi di Roberto D’Aversa, pronto a studiare una contromossa per ovviare all’assenza pesante dell’Arciere. E Luca Siligardi potrebbe essere una pedina giusta. Non al top della condizione fisica, non ha svolto il ritiro interamente con il Parma e questo lo ha frenato parecchio.

Non è riuscito a ritagliarsi un ruolo importante anche a causa dell’interpretazione del sistema di gioco di D’Aversa che chiede ai suoi un grande sacrificio e un lavoro doppio per gli esterni chiamati a interpretare una fase difensiva dispendiosa. 
Potrebbe ritagliarsi un piccolo spazio da sfruttare come falso nueve. Il ruolo di punta in passato lo ha ricoperto e la sua tecnica gli potrà permettere di giocare anche in quella posizione, pur sapendo che ci sarà da faticare. Siligardi nella sua carriera ha sempre fatto l’esterno d’attacco, a volte anche il trequartista. Poche volte ha giocato da punta centrale e tra l’altro con buoni risultati. Nell’anno più prolifico in zona gol, quello di Livorno in cui ne mise a segno 13 (stagione ’12-’13), Siligardi ha realizzato 7 centri in 10 partite giocate da punta. Non si è ripetuto nell’anno seguente dove le partite sono state sempre 10 ma i gol sono diminuiti. 3 soltanto sui 5 complessivi. 


Nella stagione 2014-15, quella meno prolifica per gol e presenze, ha realizzato solo 2 gol da punta in 7 partite giocate in quel ruolo. Dove è tornato a giocare poi nel 2016-17 con la maglia del Verona. In quel ruolo, su 31 presenze complessive in campionato, solo 5 partite e 2 gol nella stagione della promozione.

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