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Parma | Niente bonifici, per ora: il tempo stringe e la Lega: "Siamo preoccupati"

Calcolando anche i crediti, il "monte debiti" diminuirebbe e si aggirerebbe intorno ai 48-50 milioni. Intanto Gobbi chiarisce: "Aspettiamo un attimo di capire, noi intanto ci siamo tutelati e abbiamo avvertito già la società"

"Io non so se l'erba campa o il cavallo cresce, ma bisogna avere fiducia". La frase è di Antonio De Curtis, in arte Totò. E ci sta in questo contesto un po' bizzarro, che riassume perfettamente quello che sta succedendo al Parma, dove l'unico appiglio è rappresentato solo ed esclusivamente dalla fiducia. I tifosi spremuti per la situazione societaria, dopo cinque presidente e zero miglioramenti, in una pacifica contestazione hanno invitato, per usare un eufemismo, Leonardi e la società a lasciare il Parma, portando i libri in tribunale e togliere il disturbo. Protesta continuata anche dopo il 90', con la curva che lasciando lo stadio, si è portata lo strascico dello 0-1 subito contro il Chievo anche fuori. Qualche coro, su tutti un sentito "Leonardi, vattene" e il solito "Vogliamo una società". Per il resto non è cambiato nulla. Prima del diciottesimo pugno, teso dal sinistro gentile di Zukanovic, Manenti e Alborghetti hanno consumato la loro ora di celebrità in sala stampa, dispensando promesse e ottimismo. Dicendo che tutto verrà pagato e che giovedì sarebbe partito il primo assegno, con un ammontare di milioni (una trentina) che avrebbero dovuto sgomberare dubbi e seminare certezze. L'assegno servirebbe a pagare i primi stipendi ai tesserati e ai dipendenti, dribblando i due punti di penalizzazione, per la recidivante e portando la prima dimostrazione di solidità dei nuovi proprietari. Solo al 16, come da regolamento, si dovrebbe procedere al pagamento dell'F24 per le ritenute Irpef e per l'Iva. Il piano di Manenti prevede poi, ma pare assai difficile che si realizzi, anche il pagamento di tutti gli arretrati, con il debito che, grazie ai crediti, si sarebbe abbassato di circa una trentina di milioni. Quindi, grazie all'iniezione di capitale vero e fresco, il Parma dovrebbe rimettersi in carreggiata già da giovedì pomeriggio, con l'assegno famoso che però non è ancora arrivato. L'istituto di credito che garantisce il tutto, Mps, l'unico che può essere utilizzato dal club perché li poggia il conto depositato in Lega, sta parlando con le altre  banche, da mercoledì pomeriggio. Si stanno cercando di verificare tutte le garanzie oltre che la tracciabilità del denaro, un giro di accertamenti che dovrebbe consentire al Parma di Manenti una sopravvivenza.

GOBBI: "O STIPENDI O MESSA IN MORA" - Intanto, allo sfogo di Lucarelli in mix zone, ha risposto Gobbi, a margine di un incontro tenutosi nell'Aula Magna dell'Itis "Leonardo da Vinci" per il progetto "Il CalciaStorie", organizzato dalla Lega di Serie A e l'Uisp: "Ci sono state dette tante parole in questi mesi, aspettiamo i fatti. La nuova proprietà ha detto che pagherà entro il 16 febbraio, ed entro quella data noi ci aspettiamo che verranno saldati gli stipendi. La messa in mora? E' stato tutto disposto con l'Aic - ha proseguito Gobbi - perchè dobbiamo tutelarci dopo questi mesi in cui è successo di tutto. Abbiamo fatto presente alla società che quella è una data importante, ed ora aspettiamo fiduciosi. Noi abbandonati dalle Istituzioni? Non sentire nulla sul Parma da parte della Lega e della Figc ci è dispiaciuto molto, perchè è una situazione che non tocca solo noi ma tutto il calcio, tutto il campionato. Speriamo vada tutto bene, ma sono stati mesi difficili e penso che non debba succedere ancora. Ci è dispiaciuto non sentire nulla dagli organi più importanti del sistema calcio". 

"C'è attenzione e preoccupazione da parte nostra - spiega Brunelli, Dg della Lega - stiamo applicando le norme e le stiamo anche rileggendo, affinché queste queste situazioni non accadano. Come successe in Spagna o in Inghilterra, quando il Levante o il Portsmounth non pagavano gli stipendi, anche il Parma credo onorerà il campionato. La professionalità dei giocatori, del tecnico e dei dirigenti la conosco. Ora dobbiamo solo verificare. Già quando il Parma venne estromesso dalla Uefa per mancato pagamento della ritenuta Irpef avevamo voglia di riguardare il regolamento. Questo ci invoglia. 

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