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Con il Südtirol un pari senza gol: il Parma avanza verso i playoff

Dominio dei crociati di Pecchia che però non trovano il gol: traversa di Coulibaly, tanto possesso ma poche conclusioni verso la porta

Finisce senza gol la partita del Tardini. Il Parma ha provato più volte a scavalcare ad aggirare il pullman che Bisoli ha parcheggiato nei propri sedici metri, senza intenzione di spostarlo da lì e alla fine ci ha messo dentro un punto che vale oro, andando dalle parti di Buffon solo a fine partita con Cissè che ha dato un senso alla giornata di Buffon bravo a uscire e chiudere lo specchio della porta, anche se l’ex Atalanta era in fuorigioco. Per il resto Gigi se n’è stato lì al sole, a guardare i suoi che hanno provato fino alla fine a vincere senza riuscirci, rimbalzati da un muro di gomma che ha impedito a Bernabé e compagni di tornare a gioire davanti ai propri tifosi. Così il digiuno di gol in casa si prolunga: da tre partite, il Parma non segna al Tardini. Se non altro lo 0-0 contro il Südtirol muove la classifica e fortifica la posizione del Parma al tavolo dei playoff.

Senza Vazquez là davanti, Pecchia sceglie di dare fiducia a Benedyczak in una delle rare occasioni in cui il polacco può mettersi in mostra come prima punta, che sarebbe poi il suo ruolo. Forse perché la squadra è abituata a giocare con el Mudo che viene indietro per cucire e creare lo spazio per gli inserimenti, anche Benek si cala presto in questo sistema di gioco interpretandolo più o meno alla stessa maniera del compagno. All’inizio fa quei movimenti, cercando di chiamare fuori la difesa schierata di Bisoli per favorire gli inserimenti degli esterni (Zanimacchia e Man che spesso si scambiano la posizione) e l’ingresso delle mezzali. Non è partita in cui attaccare la profondità, il Südtirol ne concede poca e Pecchia prova a prendere gli altoatesini cingendoli d’assedio, facendo circolare il pallone da destra a sinistra. Guida Bernabé con passo spedito. 

Ogni palla transita dalla sua zona ed è lui che governa con il pallone attaccato al sinistro e gli avversari che non lo prendono quasi mai. Per il resto è battaglia vera. I calciatori di Bisoli sono abituati a sporcarsi le mani e non stanno certo attenti alla forma. Badano al contenuto, l’estetica la lasciano al Parma che diverte grazie soprattutto agli strappi di Adrian Bernabé, la cui stella brilla sotto gli occhi di Krause, arrivato in mattinata dall’Iowa in tempo per gustarsi lo show dello spagnolo che danza su ogni pallone in bello stile. Come era prevedibile la squadra di Pecchia governa le operazioni, il Südtirol aspetta e si affida a Odogwu impegnato in una lotta corpo a corpo con Osorio che non gli lascia tanto spazio per puntare la porta, almeno nel primo tempo. E i pericoli - si fa per dire - per Buffon arrivano da Rover. Nel secondo tempo il Parma comincia attaccando con convinzione. Pecchia alza il baricentro dei suoi, porta avanti stabilmente i terzini e schiaccia la squadra di Bisoli dentro i propri 40 metri. Il Südtirol accetta di giocare in questo modo, si affida a Cissè per provare la fuga in avanti a sostegno di Odogwu che lentamente viene lasciato sempre più solo. Entra Inglese per Benek, con l’attaccante che ha subito l’opportunità della zampata, ma non ci arriva per poco. Il pullman che Bisoli lascia parcheggiato davanti a Poluzzi resta lì fino alla fine, con il Parma che finisce puntualmente per sbatterci contro. E alla fine si contano tante potenziali occasioni, più una traversa di Coulibaly nata da un cross sbilenco, qualche colpo di testa senza pretese, diversi tiri respinti e palloni mancati per un soffio che fanno arrabbiare Pecchia. Bisoli stringe i pugni ed esulta come se avesse vinto, il punto è pesante e lo sa bene. Per il Parma, che saluta il Tardini per la terza volta consecutiva senza gol, è un punto che se non altro dà continuità alla vittoria di Reggio Calabria. 

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