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SERIE B

Il Parma si fa rimontare e cade in casa: con la Ternana la prima sconfitta dell'era Pecchia 

Finisce come era finita lo scorso anno, 2-3: apre Delprato, poi pareggia Coulibaly. Dopo il vantaggio di Inglese (al terzo gol in tre partite) i crociati commettono errori  in serie e spalancano la strada alla rimonta delle Fere

Finisce come l'anno scorso: 3-2 per la Ternana e Parma smontato e rimontato. Il ritorno del totem Buffon (non impeccabile in occasione del terzo gol che condanna i crociati) e del presidente Krause a bordo campo in giacca bordeaux a salutare i suoi, non ha portato punti e in due gare il Parma ha preso sei gol. Troppi per una squadra che vuole rimanere in alto. Soprattutto dopo un primo tempo in cui non c'era il minimo sentore di una possibile rimonta. La squadra di Pecchia non solo non ha 'ammazzato' la partita, ma ha permesso agli avversari di tornarci dentro e di vincerla pure. Adesso bisognerà vedere che reazione avrà la squadra.

Il boato del Tardini accoglie il rientro di Gigi Buffon, titolare dopo 138 giorni. Tocca anche a Delprato, rimasto fuori dall’undici titolare Genova e rientrato per contrastare Donnarumma e compagni. Con un elenco lunghissimo di infortunati, da Pettinari a Falletti, passando per Favilli e Partipilo, Cristiano Lucarelli affida le chiavi del suo attacco a Donnarumma, supportato dall’ex Lazio Moro e da Palumbo che si alza sulla linea della trequarti nel 3-4-2-1 che in fase di non possesso diventa 5-4-1 mirando a chiudere le folate sugli esterni del Parma.

Che senza Bernabé dà il compito a Estevez di cucire il gioco e muovere il pallone. Non sempre si va alla velocità che piace a Pecchia, la Ternana fa attenzione più a non scoprirsi che a proporre ma il Parma insiste con il gioco che libera l’esterno di sinistra e lo porta al cross. Una volta ci va Mihaila, su un’invenzione di Estevez ma il romeno (infortunatosi all’11) sbaglia nel calibrare l’assistenza, un paio Oosterwolde che serve Vazquez al centro dell’area. Il ritmo lento aiuta più la Ternana che trova il tempo per compattarsi dopo qualche sbandamento, il Parma avrebbe bisogno di accendere la fantasia del Mudo che non riesce a trovare le sue zolle preferite tra le linee. Trova il solito trattamento poco amichevole degli avversari, specie quello di Bogdan che si divide in pochi complimenti tra lui e Inglese. Pazienza, senza fiatare Franco si rialza e prova a dipingere ma la tela per ora ha colori opachi e allora il verde speranza lo accende Delprato che devia in porta, con l’opportunismo di un attaccante, la palla che spiove dalla destra di Inglese. Trovato il vantaggio, il Parma amministra senza rischiare, risolve qualche mischia in mezzo al campo con i muscoli di Juric e l’intelligenza di Estevez e prova a scoccare qualche dardo verso Iannarilli che tira un sospiro di sollievo quando la punizione di Vazquez sfiora l’incrocio.

Lucarelli va negli spogliatoi sotto di un gol, toglie Diakite già ammonito e chiama Agazzi. Il pari arriva dopo 3’. Azione sulla destra guidata da Palumbo che trova l’assistenza di Mantovani. La difesa del Parma è in disordine e si fa attaccare alle spalle, con Oosterwolde che legge tardi il traversone e Circati che si perde Coulibaly. Troppo facile per il centrocampista battere Buffon. Che esulta però dopo 2’, quando Vazquez sale in cattedra e semina il panico e serve la palla giusta a Roberto Inglese. Terzo gol consecutivo del bomber. Vanificato dall’erroraccio di Romagnoli che intercetta il cross di Corrado dalla sinistra ma involontariamente appoggia il pallone a Donnarumma per un tap-in facile facile. Dopo il controllo al Var, l’arbitro Paterna convalida il gol. Pecchia perde anche Ansaldi, si affida a Tutino. Ma segna chi non ti aspetti: Corrado che a 5' dalla fine impacchetta la beffa con la compartecipazione di Delprato che gli lascia troppo spazio per girarsi e Buffon, non impeccabile nell'intervento. 

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