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Il Toro incorna il Parma: 3-0, Liverani rischia

Finisce male al Tardini, la squadra reagisce più di cuore che di testa, ma perde la terza gara consecutiva. Decidono i gol di Singo, Izzo e Goja

Dal nostro inviato
PARMA – Terza sconfitta consecutiva per il Parma, sesta gara senza gol in casa. La zona rossa è a un punto, e manca serenità e coraggio per uscire da questa situazione. Un imbuto che rischia di ingoiare i calciatori e il tecnico, che adesso rischia.

Con la zona rossa a due lunghezze, il Parma deve evitare la di cadere nella proprie paure, sarebbe peggio che piombare al terzultimo posto. Liverani concede una chance dal primo minuto da Brunetta, nel tridente con Cornelius e Karamoh. In regia torna Hernani, Kucka va a fare la mezzala.

Le risposte che Liverani si attendeva dopo il ritiro non arrivano. Il Torino è in vantaggio dopo 8’, ma colpisce la facilità con cui i giocatori di Giampaolo vanno in porta. La corsa di Singo, premiata dall’imbeccata di Belotti, sblocca la partita. Non si gioca praticamente più, perché il Toro si mette nella sua metà campo, pronto a incornare il Parma quando i ragazzi di Liverani provano a mettere la testa fuori dal guscio. Poche volte, per carità, anche in maniera confusa, ma un pizzico di cuore crociato batte ancora. Brunetta, premiato a sinistra, la vede pochissimo, dall’altra parte Karamoh è più vivo ma è solo, il suo dinamismo non si traduce mai in occasioni da gol. E gli unici squilli verso Sirigu, si fa per dire, arrivano da una telefonata di Kurtic in inserimento e dalla girata senza pretese di Cornelius. Pochissima roba. Malgrado il Toro giaccia placido nella sua metà campo, riesce comunque a sfiorare i. gol del ko con Belotti. Si va negli spogliatoi con il muso lungo fino a terra, e a un punto dalla retrocessione. Senza gol da 405’ in casa.

Nel secondo tempo, se non altro, la reazione si vede e ai punti qualche cosa in più la squadra di Liverani meritarebbe. La frustata dell’orgoglio la tira Gagliolo, che si improvvisa terzino di spinta. Scuote la rete, ma è un avviso delle intenzioni del Parma, che nel secondo tempo ha l’obbligo di provarci. Più di cuore che di logica, ma è reazione. Anche se il Torino ha le occasioni più nitide. Ne spreca un paio con Verdi, sostituito, e Belotti, ma poi ne trova due al tramonto dell’ennesima brutta gara. Izzo prima, con esultanza plateale, e Gojak dopo, pongono fine a una partita che Liverani non è riuscito a raddrizzare.

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