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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Parma, il Palladino ritrovato. Se fosse l'uomo in più? In palio la conferma

Raffaele entra e contribuisce, assieme a Sansone, alla vittoria contro il Torino, fornendo l'assist del pari e mettendo in difficoltà la difesa granata. Donadoni punta su di lui, Palla alla riconferma

Non è tutto Amauri quello che luccica. Il bomber italo-brasiliano ha giustamente conquistato tutte le prime pagine con la sua tripletta storica, segno di forza e tecnica assopite per troppo tempo e riesumate, forse, nel momento cruciale della stagione, quando c'è bisogno di tutti per condurre la barca in porto. Iniziato con altri progetti, nonostante i vertici gialloblù si impegnino a dire di avere la salvezza tranquilla come principale obiettivo da raggiungere da inizio stagione, quello del Parma è stato un cammino brusco, sorprendente per certi versi e deludente per altri. Tra alti e bassi ha saputo trovare degli ancoraggi fermi, delle certezze a cui appigliarsi anche quando la stagione stava prendendo una brutta piega, soprattutto dal punto di vista psicologico. Siamo ancora lontani dagli standard che anche gli alti dirigenti auspicano, beninteso, ma si può ancora sperare in una volata significativa. A dieci partite dalla conclusione del torneo, con trenta punti a disposizione, il Parma deve sperare di tirare dritto facendo meglio di come ha fatto fin qui, con l'aiuto dei suoi uomini. E anche di quel Palladino che tutti, lui compreso, stanno aspettando da un paio di anni. Il calvario psico-fisico nel quale il talento (mai sbocciato del tutto) del promettente ragazzo era affogato, sembra essere alle spalle. Mai dire mai perché Palla ci ha abituato a ricadute clamorose. Ma Donadoni, che ne ha esaltato le doti e l'impegno proprio alla vigilia contro il Torino, lo conosce bene e spera di poter puntare su di lui. Intanto, zitto zitto, Fefè si è fatto trovare pronto e ha rilanciato la sua candidatura per queste ultime dieci partite. Spesso finito sulla graticola, ora vorrà prendersi una rivincita per evitare di essere considerato già come un giocatore finito, all'età di 28 anni e con un passato che qualcosa ha pur detto. Spera di trovare quella continuità che gli è mancata in questa esperienza, orgoglioso com'è si giocherà tutte le carte disponibili. Spera di trovarla in questo momento positivo, preceduto da uno negativo abbastanza particolare. Palladino è in credito con la fortuna, il suo estro, destinato a grandi palcoscenici, è stato messo a dura prova dai tanti problemi fisici che gli hanno impedito di potersi togliere parecchie soddisfazioni. Chi lo conosce lo descrive come un professionista serio, che in questi anni ha accumulato una rabbia agonistica che cercherà di riversare sul campo quando sarà chiamato in causa. E' indubbio che queste dieci partite significheranno molto per lui, che ne ha giocate appena la metà fino a qui. Lui stesso sa di dover dimostrare quello che vale in un posto che lo ha accolto a braccia aperte fin dall'inizio della sua avventura. Palladino ha ancora un anno di contratto, lui è uomo di mare, nostalgico e affezionato alla sua Napoli. Un tipo socievole che odia il freddo, ma al quale ci si è presto dovuto abituare. Ma ora che l'inverno sembra essere passato, Raffaele avrà voglia di prendersi un posto, quel posto al sole che gli spetta di diritto e per il quale ha lottato sin da quando è arrivato. Con un anno di contratto in tasca, Palladino deve guadagnarsi la riconferma. Magari a colpi di classe anche per dimostrare ché non è tutto Amauri quello che luccica.

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