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Vigilia contro il Torino, D'Aversa: "Abbiamo ancora un vantaggio"

"A ogni sconfitta vengo messo in discussione? Io la città la vivo, abito in centro e la gente capisce il valore di quello che abbiamo fatto. Quando c'è un problema ci si nasconde sempre dietro l'allenatore"

Dal nostro inviato
COLLECCHIO - Uno sfogo. Comprensibile, sempre dai toni pacati ma significativo. "Ogni qualvolta che c'è una problematica ci si nasconde dietro a queste belle spalle larghe, ma nella mia vita ho sempre sofferto e nessuno mi ha regalato nulla. Non credo che il problema sia Roberto D'Aversa. Se fosse questo sarei io il primo ad andare dalla società e a dire: me ne vado. Ma non abbiamo 33 punti in classifica per colpa di Roberto D'Aversa. Qua c'è uno staff che lavora, che prende decisioni e che fa quello che deve fare per migliorare". Le belle spalle larghe di cui parla il tecnico in conferenza sono le stesse sulle quali tante volte il Parma è salito. Poi che il momento non sia dei migliori è sotto gli occhi di tutti. "Normale che dopo una sconfitta del genere ci sia l'amaro in bocca, nel primo tempo abbiamo fatto male, come atteggiamento loro meglio. Nel secondo tempo con gli stessi interpreti abbiamo fatto meglio. E abbiamo rischiato di vincere. Il tempo per ricaricare le pile è ma non dobbiamo pensare in maniera negativa. Nelle difficoltà bisogna dare tutti qualcosa in più. Dobbiamo essere consapevoli e convinti di fare risultato contro chiunque. Gervinho e Alves non saranno convocati. Il primo giorno post viaggio abbiamo pensato di fare recuperare chi ha giocato. In questo momento importante è recuperare l'aspetto fisico. Dopo la partita eravamo un po' demoralizzati, domani abbiamo l'occasione giusta per ripartrire. Se pensiamo al nostro momento qualcuno può pensare a un risultato scontato, loro sono forti, vanno affrontati in una determinata maniera. Quando si ha continuità di risultati è diverso. Aver fatto forse 25 punti nel girone di andata ci ha penalizzato. Dovevamo forse distribuirli in maniera diversa. Non dobbiamo avere timore di poter pensare di essere in pericolo. La condizione mentale è fondamentale. Nella fase difensiva non stiamo facendo bene. Lì bisogna aumentare la cattiveria di non concedere palle gol. Io in discussione? E' due anni e mezzo che se c'è una problematica ci si nasconde dietro a queste belle spalle larghe, ma nella mia vita ho sempre sofferto e nessuno mi ha regalato nulla. Non credo che il problema sia Roberto D'Aversa. Se fosse questo sarei io il primo ad andare dalla società e a dire: me ne vado. Ma non abbiamo 33 punti in classifica per colpa di Roberto D'Aversa. Qua c'è uno staff che lavora, che prende decisioni e che fa quello che deve fare per migliorare"

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