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Parma, tra campo e società con un occhio al futuro

D'Aversa recupera Di Cesare, Scozzarella e Scavone rientrati in gruppo. Mister Pun (l'uomo dei conti di Lizhang) pianifica la prossima stagione con i vertici parmigiani

Il giorno dopo il clima a Collecchio è tipico di chi sa di aver sciupato un'occasione importante, di aver buttato al vento il primo match point utile per consolidare un secondo posto ancora da decidere. La sconfitta inaspettata e per certi versi meritata (dopo aver lasciato il campo per troppo tempo alla Pro Vercelli), impone al Parma una riflessione: oltre a interrogarsi su cosa sia successo, bisogna chiedersi se questa squadra sappia gestire i momenti decisivi di una stagione che, per come si era messa, può essere considerata quasi come un miracolo. Quando tutti pensavamo che la squadra avesse raggiunto una maturità tale da controllare le partite, anche quelle ostiche in cui di fronte si hanno avversari arcigni che devono salvare la pelle (come la Pro), i crociati hanno contratto ancora la cosiddetta sindrome del braccino. Forse una casualità, ma  la paura di vincere - probabilmente - e la consapevolezza di essere più forti tecnicamente della Pro Vercelli che ha fatto coppia con la coscienza di aver perso carisma e personalità senza due dei tre veterani (l'altro è Calaiò) Munari e Lucarelli, ha impedito ai crociati di avere ragione di una modesta squadra che ha avuto però più voglia di portare a casa il risultato che probabilmente rappresentava l'ultima occasione di poter sperare ancora in una salvezza improbabile. Eppure le motivazioni erano tantissime anche nei giocatori del Parma, che sapevano della posta in palio e quanto fosse importante vincere per il futuro. Per fortuna le altre non scappano, anzi, fanno il gioco dei ragazzi di D'Aversa che hanno la possibilità di tornare in campo subito e cancellare la brutta prestazione offerta sabato da Calaiò e compagni. Squadra stanca - inevitabile forse - che però è uscita alla fine cercando di trovare un pari che sarebbe stato onestamente più giusto ma che non avrebbe cambiato il giudizio nei confronti di una prestazione pigra. Le occasioni il Parma le ha avute, ma sono state quasi tutte casuali, tranne l'ultima: quella che ha portato Iacoponi a un passo dal pareggio al 95'. Messa da parte la delusione per la mancata vittoria, il Parma è già al lavoro per affrontare quella che probabilmente sarà la settimana decisiva per le sorti di un campionato indecifrabile.

E mentre D'Aversa lavora sul campo, con Di Cesare, Scozzarella e Scavone che sono tornati a tutti gli effetti in gruppo, la proprietà lavora per pianificare il futuro. A Collecchio c'era anche Mister Pun (che sabato era a Vercelli, come scritto da Repubblica Parma ), l'uomo dei conti di Jiang Lizhang che gestisce le sue aziende, inviato dal presidente cinese per incontrare i rappresentanti parmigiani della società. Il braccio destro del primo azionista del Parma si è intrattenuto a lungo con l'amministratore delegato Luca Carra e con il consigliere di amministrazione Pietro Pizzarotti per discutere di una pianificazione in ottica futura, cercare di capire cosa serve per affrontare al meglio la prossima stagione anche e soprattutto dal punto di vista finanziario. Resterà a Parma fino a martedì, farà probabilmente in tempo ad assistere alla partita con la Ternana prima di fare ritorno in Cina. E' venuto a studiare - per conto di Lizhang - i conti e a programmare quello che sarà, indipendentemente dal risultato sportivo raggiunto alla fine di questa stagione. Riunioni e colloqui con i vertici crociati in attesa di Lizhang che a maggio dovrebbe tornare a Collecchio per poter studiare da vicino la situazione e decidere il da farsi. Sul tavolo la questione del centro sportivo (9 maggio asta per aggiudicarsi la struttura), la rosa e lo stadio che potrebbe subire eventuali adeguamenti. Nessuna novità nell'organigramma, né iniezioni di capitale. Solo una visita che serve a fare il punto sulla programmazione futura. 

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