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Mihaila spinge, vuole sedersi a tavola con i grandi

A ora di pranzo, contro l'Udinese, il romeno del Parma potrebbe partire dall'inizio con Gervinho sacrificato al suo altare

Potrebbe toccargli una maglia da titolare, Valentin Mihaila si è in fondo arrogato il diritto di indossarla. Il romeno di Targoviste, molto amico di Dennis Man, sta aspettando il suo momento, e lo fa con l’impazienza dei ventun’anni, età nella quale si è spesso mossi da una sensazione condivisa, nel mondo dei giovani, per cui si potrebbe spaccare il mondo da soli. E questa voglia spesso nuoce alla crescita, molte volte la brucia, in altre volte fa ardere il fuoco sacro che accende la tecnica, il furore e l’agonismo. Tutti elementi che spiccano in Valentin, che sembra piacere anche a Roberto D’Aversa. Che lo ha chiamato in causa 4 volte su 6 nella sua nuova esperienza alla guida del Parma, in Coppa Italia è andato anche a segno con la Lazio, creando non pochi grattacapi alla difesa di Inzaghi. Certo, Valentin è ancora grezzo, un diamante che va lavorato per estrarre tutto quello che c’è da estrarre, perché si vede che di materiale lì ce n’è.

Il problema con la pubalgia sembra averlo risolto, l’operazione lo ha rimesso in sesto, deve mettere su qualche chilo per competere con i compagni e partire alla pari dai blocchi. Ma domenica, a ora di pranzo, probabilmente potrebbe sedersi al tavolo dei grandi, partendo dall’inizio. La maglia se la contende con Gervinho che di questi tempi appare lontano anni luce da quello vero. Sembra l’ombra di se stesso l’ivoriano, tanto da costringere D’Aversa a pensare di lasciarlo in panchina per il match contro l’Udinese, un match da dentro o fuori, al quale Mihaila potrebbe prendere parte dal 1’.

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Il talento del romeno si vede, la voglia di fare anche, l’agonismo e la rabbia positiva gli hanno permesso di ritagliarsi uno spazio importante nelle considerazioni di Roberto D’Aversa, che già per la sfida al Bentegodi stava pensando di affidarsi a lui dal 1’, salvo poi ripensarci e affidarsi – con tutte le preghiere del caso – al suo uomo più illustre. La stella che quest’anno ha brillato pochissime volte. Con Gervinho in ombra, Mihaila può provare a incidere dall’inizio, guadagnandosi qualche credito anche per il futuro. C’è bisogno di freschezza, e vuoi mai che quella dell’est non serva per inaugurare un nuovo raccolto. Propenso al sacrificio, ha chiesto spesso di poter giocare a sinistra (lui che è destro) per rientrare e poter fare più cose quando ha la porta di fronte. Calciare, mettere in porta il compagno perché sa vedere verticale, rientrando sul piede forte può puntare e spaccare la difesa. Dell’orda di giovani promesse di cui Krause ha fatto incetta, Mihaila è sembrato quello più pronto. E i giocatori pronti al Parma servono, specie in questo momento.

Chissà che con l’Udinese, squadra che pure lo seguiva, non sia la sua giornata. Intanto D’Aversa apparecchia la tavola: Valentin ha fame.

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