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ESCLUSIVA - "Parma, voglio batterti, per me non è una gara come le altre"

Il d.s. dell'Udinese, Fabrizio Larini, dichiara a parmatoday.it le intenzioni della squadra friulana: "Vogliamo invertire il trend che ci vede sempre sconfitti negli ultimi anni. Di Natale un'istituzione"

Certe partite non possono essere uguali ad altre. Soprattutto per chi in una società di calcio, in una realtà e in una città ci è nato, cresciuto. Parma è nel cuore di Fabrizio Larini, oggi direttore sportivo dell'Udinese, un tempo giocatore del Parma, capitano e poi responsabile del settore giovanile, fino a diventare direttore sportivo, nell'epoca dei trofei che avevano un senso e che hanno portato i gialloblù a scalare le vette più alte.  E il ricordo è talmente vivido che c'è pure qualche tifoso che vorrebbe Larini in dirigenza. Ma lui adesso ha già il suo posto, anche se a Parma ha lasciato tanto e altrettanto ha ricevuto.

VOGLIO BATTERTI, PARMA - "Ma da questa partita, per me speciale, mi aspetto comunque un risultato positivo, per invertire una rotta che da qualche stagione ci vede sconfitti. Abbiamo una tradizione negativa che vogliamo trasformare in positiva, con la voglia che ci sta portando ad avere dei risultati importanti in queste ultime pertite. Abbiamo dei giocatori squalificati (Di Natale e Benatia ndr) - spiega Larini a parmatoday.it ma non per questo ci buttiamo giù o partiamo già battuti. Sono due giocatori importanti per noi, per i nostri schemi, ma sono sicuro che chi andrà a sostituirli farà benissimo. La squadra sta attraversando un ottimo periodo di forma psico-fisica, come confermano gli ultimi risultati, vogliamo andare avanti per cercare di migliorare la classifica". Ora l'Udinese sta bene davvero, dopo l'inciampo di inizio stagione la squadra si è ripresa e ha voglia di lottare. "Probabilmente abbiamo cominciato male per via dell'eliminazione nei preliminari di Champions ad opera dello Sporting Braga. Questo ci ha un po' penalizzati a livello psicologico ma ci siamo ripresi e abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati". L'Udinese ha abituato a grandi cose anche quando si è trovata priva di giocatori chiave, vedi Sanchez, Inler, Zapata, che costituivano l'ossatura della squadra. Eppure, anno dopo anno, si è confermata a livelli alti. "Quello che abbiamo fatto nelle ultime due stagioni - dice Larini - è stata una cosa straordinaria e dalla portata eccezionale. Siamo arrivati nelle prime posizioni con dietro squadre importanti come Lazio, Roma, Napoli, Inter. Abbiamo venduto Zapata, Inler e Sanchez e siamo arrivati quarti, lo scorso anno terzi e a un passo dall'ingresso nel tabellone principale della Europa che conta. Questa stagione l'abbiamo iniziata un po' con il freno a mano tirato, ma poi abbiamo portato avanti la crescita della squadra come ci eravamo preposti. Siamo in linea con il nostro programma, ora andiamo a prenderci questi tre punti e poi vediamo che succede". Senza Asamoah, Isla e Handanovic era difatto difficile affermarsi e mantenere livelli precedenti, ma l'Udinese non si è arresa e ha pescato dai suoi scouting giocatori importanti e potenziali campioni. "Muriel a parte, in questa stagione ci ha sorpreso Allan. Quando lo abbiamo preso avevamo visto in lui una mezzala, tecnica e discreta. E' partito in sordina ma poi ci ha fatto vedere quanto vale. Si è affermato con personalità e ha mostrato le sue caratteristiche di combattente, di centrocampista completo che sa fare bene tutte le fasi, di costruzione di gioco e decostruzione, sa inserirsi". Una bella scoperta, quella che da tempo non è più Di Natale, "una vera e propria istituzione a Udine. Il suo silenzio mediatico? Totò è un tipo così, non mi preoccupa affatto, lui sta bene qui, non c'è nessun problema di contratto. Ha un legame con l'Udinese che va oltre le firme. Se vorrà rinnovare potrà farlo quando vuole, può stare qui fino a quando crede. Parleremo con il suo procuratore per sbrigare le formalità, ma dipende da lui".

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