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Giovedì, 28 Marzo 2024
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E' un Franco al bacio: è la speranza di Iachini ma piace in Serie A

Vazquez è sempre più centrale nel progetto Parma, Fiorentina e Bologna su di lui. C'era chi aveva dei dubbi per via dell'età, spazzati dal mudo con colpi di classe abbaglianti

L’unico mudo che parla con i piedi è Franco Vazquez: uno che con il sinistro fa più o meno quello che vuole sul campo. E pensare che al Parma, nella finestra di mercato estivo, qualcuno nutriva dei dubbi per via della carta di identità. Dubbi spazzati via dall’eleganza prepotente dei suoi colpi di classe, giocate che rimandano alla nostalgica apparizione di un calcio che è stato, con il focus centrato sulla fisicità e l'atletismo che sta perdendo un po’ di vista l’essenza del gesto tecnico. Racchiuso nel sinistro sopraffino di un calciatore che - diciamoci la verità - in Serie B stona per la classe che semina in giro per i campi d'Italia. Tanto che se ne è accorta la Fiorentina, che ha cominciato (assieme al Bologna) a fare dei ragionamenti ad alta voce sul mudo che non smette ancora di stupire ed eguaglia il suo personale record di segnature: dieci come nella stagione 2013/2014 quando era al Palermo. 

Secondo gol consecutivo, quarto centro nelle ultime sei partite, se il Parma spera ancora di avere un po’ di veleno nella coda di un campionato in cui va piano, lo deve al suo calciatore con maggiore classe e talento, che anche ieri ha cantato e portato la croce, tra i calcioni degli avversari e qualche movimento sbagliato dei suoi compagni, poco avvezzi a certi ricami. Ieri il Parma ha tirato in porta solo tre volte, due delle quali portano il timbro di Franco. Una carezza, quella del mudo, con la quale ha scavato un solco di meraviglia anche nel giovane Benek, che si è messo le mani in testa per chiedersi ‘ma cosa ha fatto? Roba da matti’.

E pensare che non era neanche al meglio, visto che Iachini, uno che lo conosce abbastanza bene, ha chiesto più volte alla panchina di essere ragguagliato sulle sue condizioni fisiche. La sua andatura lenta è un moto costante dal quale si tira fuori un pizzico di magia. E’ Vazquez, da sempre, la bacchetta magica di Beppe. E chissà che dai suoi colpi di magia non dipendano le sorti di un Parma fino a sabato proverà a recuperare Goran Pandev e Gennaro Tutino da un trauma distorsivo che lo tiene appeso a un filo per la partita contro la Reggina. Ma finché c’è Vazquez, c’è speranza.

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