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Apolloni ritorna all'antico: Corapi in mediana, Lauria e Baraye sulla trequarti

Il tecnico studia delle soluzioni per cercare di invertire la rotta e tornare a esprimere il calcio, mai sfavillante ma efficace, di inizio stagione visto fino al girone di andata. Ciccio torna nel centrocampo a due

Dal nostro inviato 

COLLECCHIO - Uno sguardo al futuro con l'occhio rivolto al passato. Apolloni e il Parma studiano il modo di ammortizzare le difficoltà di una squadra mai battuta fino a questo punto della stagione, saldamente al comando ma ancora 'febbricitante'. La squadra di Gigi, ultimamente, fatica a segnare, seppure si scaraventa con veemenza nella metà campo avversaria per buona parte della gara. Per inerzia, per il fatto che comunque il Parma è condannato a vincere, perché la squadra è più forte delle altre, ma non perché propone idee di gioco lineari e forti tali da mettere lì gli avversari e costringerli alla resa. Li sfianca sì, ma per 'esigenza', perché ha bisogno di abbandonare il prima possibile questa categoria. Almeno in questo periodo. Per fortuna il mese di febbraio è finito. In cinque partite, il Parma ha collezionato 9 punti su 15 disponibili, con tre pareggi abbastanza incolori (per numero di occasioni create) e due vittorie, una di cui arrivata dopo 70' di stenti, scacciati, allontanati da un bolide di Messina che ha scaraventato in rete il secondo pallone della stagione, cacciando dai guai un Parma che, dopo il bottino pieno dell'Alto sul campo del Legnago, (3-2 mercoledì), si trova a più quattro e con un vantaggio risicato e ovviamente con una partita in meno.

Vincere pertanto sarà fondamentale, per non trovarsi con un campionato riaperto sul più bello. Per questo, Apolloni che è un tipo a cui piace sentirsi tranquillo, non lascerà nulla al caso, come al solito e proverà a cambiare atteggiamento, magari affidandosi alle vecchie certezze in nome di equilibri che, spesso, ti salvano e ti fanno sentire sicuro. Mentalmente, il Parma sa di essere più forte delle altre squadra, ma fatica a dimostrarlo in un periodo, va detto, in cui anche un pizzico di sfortuna in certi episodi, può essere decisivo. Ad esempio, qualche palla che prima andava, ora non va.

Come qualche giocatore che prima girava, ora non gira. Corapi su tutti, uno che ha stupito tutti e che si è caricato il Parma sulle spalle. E che, dopo tre quarti di campionato, si è comprensibilmente seduto e ora aspetta di rialzarsi perché il Parma ha un disperato bisogno della sua mobilità e delle sue invenzioni. Anche dei suoi gol, perché è uno dei pochi a tirare da fuori con insistenza e a fare gol su punizione. Due armi che nell'ultimo mese sono mancati in maniera imbarazzante. Per questo, contro la Virtus Castelfranco, nella partita che sarà un po' una sorta di rivincita, che segna l'inspiegabile primo declino di un giocatore come Matteo Guazzo (espulso per reazione da pugile), Apolloni lo riaffianca a Giorgino nella speranza di ricomporre la fortunata coppia di mezzo, con Lauria bello pronto e sorridente, e in grande spolvero, arruolabile a destra. L'Under è Mazzocchi, con Baraye che giocherà dietro Longobardi, che potrebbe tornare titolare dopo la gara di andata, dopo un girone

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