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Pescara - Parma 2-0 | Abbruscato e Weiss, salvano Stroppa

In affanno, i ragazzi di Donadoni, non trovano il poker e rimediano una sconfitta che brucia. Poco gioco, complice le assenze in avanti di Amauri e Belfodil. Pabon resta un mistero

Un turnover forzato e, in  parte voluto, quello che Donadoni attua all'Adriatico contro il suo amico Stroppa che, definire in bilico, è poco. Lo aveva detto in conferenza che qualcosa sarebbe cambiato dopo la gara con la Roma. Ebbene, Benalouane rileva Zaccardo nella difesa a tre con la novità vera e propria che si vede a centrocampo. Morrone rimette la fascia di capitano e si riprende il posto. Gli altri sono i soliti, con Valdes che picchia e dirige, Biabiany che guida l'attacco "leggero" assieme a Pabon, nella sfida tutta colombiana con Quintero, che arretra la posizione e si mette diligente alle spalle di Abbuscato e Jonathas, che partono bene, provando a duettare di prima e a mettere in difficoltà un Parma guardingo e con il freno a mano tirato almeno fino al quarto d'ora. Blasi e Cascione mordono, Valdes non ha vita facile in mezzo. Biabiany e Pabon sono in cerca di spazi ma Stroppa li ha serrati bene. Cosic e Boccheti escono a turno sulla coppia inedita che, quando gioca in velocità, preoccuopa un po'.

IL MATCH - L'avvio frizzante dei padroni di casa inganna, la partita non decolla e, sebbene Stroppa preferisca la sfrontatezza, Donadoni limita le sortite con il solito atteggiamento tattico, affidandosi a Biabiany che in velocità sappiamo come sia imprendibile. La mediana biancazzurra soffoca Valdes, fonte di gioco che non ha tanto da giocare in certe situazioni. Blasi lo molla subito, causa un problema muscolare, al suo posto Nielsen. Ecco che qualcosa si vede. Un paio di fendenti a cercare i compagni in area ma nessun tiro. Ci vuole Capuano per il primo squillo. Mirante viene graziato da buona posizione, la stessa che favorisce il destro potente di Pabon, fuori di poco. Perin non rischia, al contrario di quanto accade al 36', con Biabiany lanciato in area. Il portiere esce ma male rischiando di causare un rigore, la palla resta li a rimbalzare con il francese che la rimette in mezzo ma la difesa è brava a liberare. Stroppa, che deve vedersela anche con i cori non gentili dei suoi tifosi, incita i suoi. Quintero si abbassa per dettare i tempi e favorire gli inserimenti dei centrocampisti. E il pericolo per Mirante arriva proprio in questo modo. Abbruscato, che di mestiere fa l'attaccante, si beve Lucarelli, il più impacciato dei tre, e cerca Jonathas a rimorchio. C'era Cascione libero ma Benalouane legge bene. Meglio il Pescara che sa di doversi giocare il tutto per tutto. Proprio Cascione riesce nel giochino guidato dal colombiano, ma il suo destro finisce alto.

LE PAGELLE

Pronti via e la ripresa riserva una sopresa al Parma, anzi due. Uno sbaglio di Paletta che non ti aspetti e il gol di Abbruscato, al 3', che fa scoppiare l'Adriatico di gioa. Donadoni corre ai ripari e, prima che diventi troppo tardi, cambia assetto e uomini. Fuori Valdes, brutta copia della gara con la Roma, dentro Musacci. Il 3-4-3 si completa con l'inserimento di Sansone per Morrone, con Pabon centrale e Biabiany esterno. Prima però Lucarelli prova a rimettere le cose a posto ma, per colpa di Perin, non ci riesce. La sua testa spunta da un angolo ma il portiere biancazzurro vola. Non cambia molto però, la squadra di Stroppa gioca con cattiveria, rinfrancata dal gol. Il Parma fa fatica a costruire con i tre davanti e ci prova con gli inserimenti dei centrocampisti. Prima Gobbi a tu per tu con il portiere, poi Rosi che non impatta bene la palla. Allora ci prova Pabon, ma senza fortuna. Intanto Weiss ha preso il posto di Jonathas e si sente. La punta spaventa subito Mirante con un tiro da fuori che sfiora la traversa. Stroppa gli chiede di andare negli spazi, lui esegue e cerca di fare male. Cambia anvora Donadoni, passando al 4-3-3 con l'ingresso di Marchionni per Benalouane. Ma non succede quasi più nulla, con lo sforzo del Parma che non basta. Qualche tiro da fuori, con uno di Musacci deviato dall'ottimo Perin, e un paio di rischi in contropiede corsi dalla difesa di Donadoni, poi basta. La difesa ballerina di Stroppa regge agli assalti.

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