rotate-mobile
IL RICORDO

Pincolini: "Vialli? Personaggio di una normalità imbarazzante, l'ho curato in gran segreto"

Ai tempi del Milan, la 'Sampdoro' era avversaria dei rossoneri per lo scudetto: "Non potevo dire no, lo seguivo di nascosto per un problema al tendine rotuleo. Decisivo per creare l'ambiente giusto all'Europeo"

E' morto Gianluca Vialli: a 58 anni l'ex attaccante di Sampdoria, Juve e Chelsea si è spento a Londra, dopo aver combattuto per cinque anni contro un tumore al pancreas. "Il suo esempio e il suo ricordo vivranno per sempre nei nostri cuori" hanno scritto in una nota la moglie Cathryn White Cooper e le due figlie di Vialli  Sofia e Olivia. "Ringraziamo i tanti che l'hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli - fanno sapere -. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l'hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori". 

Era uno che si faceva voler bene, Vialli:  "Gianluca era un amico – confida con voce triste  a ParmaToday.it Vincenzo Pincolini, coordinatore tecnico per le Nazionali Giovanili -. La normalità delle persone come Vialli era imbarazzante. Non aveva la vocazione di fare l'allenatore, non gli piaceva gestire il gruppo ma sapeva di avere tanto da offrire al mondo del calcio. Infatti è stata una figura apprezzata all'interno della Federazione. Prezioso per lo Staff di Roberto Mancini, ha contribuito in maniera importante a creare quel benessere ambientale che è servito per vincere l'Europeo 2020. I calciatori lo vedevano come un fratello più grande, dal quale ricevere sempre consigli. Luca era quello dell'abbraccio al Mancio nella notte di Wembley. Con lui avevo un buonissimo rapporto, nato in maniera abbastanza singolare quando giocava alla Samp. Erano i tempi in cui lavoravo al Milan. Avevamo un problema con Frank Rijkaard, l'olandese si era infortunato al tendine rotuleo e io lo avevo portato a Salsomaggiore, alle Terme per curarsi. La notizia era uscita sui giornali tanto che, dopo mesi, sono stato contattato da Giorgio Parri, gestore di un noto ristorante di Salsomaggiore  e chef della Sampdoria, un altro di quei personaggi che dietro le quinte hanno fatto grande il calcio di quegli anni e mio carissimo amico. Era la Samp dello scudetto, che aveva in panchina Vujadin Boškov.  Giorgio mi ha riferito che anche Vialli soffriva per un problema al tendine rotuleo, mi ha chiesto qualche suggerimento. In gran segreto l'ho invitato a Salsomaggiore, nella struttura termale c'era anche la palestra e lì lavoravo di nascosto con Luca. Eravamo avversari, è vero, ma avevo una grande stima di lui. È stato un esempio per tutti, soprattutto in questi ultimi anni: un monumento del calcio da tenere come punto di riferimento”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pincolini: "Vialli? Personaggio di una normalità imbarazzante, l'ho curato in gran segreto"

ParmaToday è in caricamento