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Pizzarotti sulla zona arancione: “Non siamo soddisfatti”

“Così non si può andare avanti a lungo, il governo deve ripensare la strategia”

"È il caso di dire che la strategia di fasce colorate delle Regioni può essere cambiato. Aprire due settimane, dando così la possibilità alle attività di respirare e lavorare dignitosamente, poi richiudere tutto come è assolutamente prevedibile quando le persone ricominciano (legittimamente) a vivere e a ripopolare le città, è un tira e molla che non fa bene a nessuno, tanto più che il contagio scende e risale nel giro di sole due settimane". Così il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, dal suo profilo Facebook, analizza la situazione dopo il ritorno in zona arancione dell'Emilia Romagna. 

"Inoltre, non tutte le province vivono la stessa emergenza. Ci sono province che riescono a contenere il virus ma che, vista la generalità regionale della fascia colorata, sono costrette a tornare in fascia arancione. Così non si può andare avanti a lungo, il governo deve ripensare la strategia.

Lo dico alla luce del fatto che l'unico metodo efficace per chiudere la partita col virus è una campagna vaccinale vasta, infinita, poderosa e senza precedenti. Si sta facendo? Perché questa lentezza? È qui che le istituzioni devono lavorare giorno e notte, i cittadini i sacrifici li hanno fatti, e pure troppi. E i ristori, lasciatemelo dire, lasciano il tempo che trovano. Non sono sufficienti nemmeno per progettare il lavoro nel breve termine.

Ieri a Parma abbiamo fatto un sopralluogo nel nuovissimo centro vaccinale che partirà i primi di marzo: 20 ambulatori per una capacità di vaccinazione di 2400 persone al giorno. Noi il nostro lavoro lo stiamo facendo, siamo pronti a chiudere la partita col virus.

Cosa si sta aspettando per un attacco efficace e finale? Possiamo farci valere in Europa? E l'Europa può farsi valere con le importazioni vaccinali?

Noi domani torneremo in zona arancione con rammarico, ma rispetteremo la legge. La rispetteremo perché siamo persone responsabili, ma non siamo contenti né soddisfatti. I parmigiani la loro parte la stanno facendo: si mostri rispetto verso questa comunità e si cominci a vaccinare seriamente, senza indugi. Basta parole".

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