rotate-mobile
IL GIORNO DOPO

Pochi gol, infortuni e la politica dei giovani: dentro la crisi del Parma

I crociati non vincono da un mese. La squadra di Pecchia ha raccolto un punto nelle ultime 3 partite e vede allontanarsi la vetta della classifica. Il tecnico a fine gara: "Gruppo giovane? E' la politica del club"

Le buone azioni non serviranno di certo a spingere il Parma verso il paradiso della Serie A. Elargire doni favorendo la rinascita di squadre in crisi, evidenzia un prematuro spirito natalizio ma non non porta punti. Il Parma sembra esperto nei processi di rianimazione di avversari che arrivano alla sfida con i crociati con l'acqua alla gola. Succede da un po', a dire la verità. E se con Fabio Pecchia alla guida la tendenza al buonismo si era abbassata, da tre partite le quotazioni del Parma alla voce bontà sono risalite alla grande. Un punto in tre partite, raccolto contro un Cagliari che prima di affrontare i crociati aveva vinto una sola gara delle nove precedenti. Le due sconfitte consecutive al Tardini, contro il Modena che nelle undici gare precedenti al derby ne aveva vinte tre e contro Cannavaro che prima di ieri era riuscito a vincere solo una volta in dieci partite, hanno aperto falle che Pecchia sembrava aver coperto. E dentro a queste falle si sono infilati fischi sonori, cori che invitano a onorare la maglia e a lottare per la stessa, qualche tono esasperato dal mondo social che ha gonfiato il malcontento oltre agli  sproni dei tifosi che prima di Brescia hanno chiesto un faccia a faccia alle massime cariche del club. La sconfitta contro il Benevento è pesante, più di altre, perché sul piano tecnico la squadra è apparsa involuta portando alla ribalta vecchie situazioni già viste negli anni precedenti.  

Krause, che deve risolvere la grana Fournier (il francese era assente anche nella gara casalinga con il Benevento) non può certo essere contento delle ultime uscite, lui che alla cena degli Sponsor aveva ribadito pubblicamente la richiesta rivolta ai tecnici della Prima Squadra Maschile e di quella Femminile di vincere di più. Il manager americano per ora è rimasto a bocca asciutta: e se il Parma di Pecchia è settimo, in corsa per i Playoff, quello di Panico è ultimo in classifica con sei punti. Un doppio colpo complesso da mandare giù per Krause che ha investito molto ambo i lati e che, nello stesso tempo, sta portando avanti il discorso Stadio. A proposito del progetto di restauro del Tardini, sabato 17 dicembre ci sarà un primo aggiornamento sul percorso partecipativo. Tra il 12 e il 18 dicembre il Parma affronterà Brescia in trasferta e Spal in casa. I crociati avranno tutto il tempo di migliorare la situazione per vivere un Natale sereno da chiudere a Venezia. Intanto Pecchia, che ieri si è assunto la responsabilità della sconfitta davanti ai giornalisti, ha lanciato un indizio importante per leggere la stagione. "Quello di oggi è un colpo che dispiace e che fa male - ha spiegato -. Ci è mancata la continuità. Fra tre giorni andiamo a Brescia. La squadra è stata sempre giovane, la linea è definita da parte del club: avere tanti giovani di proprietà da costruire. Devono giocare". Tante volte il tecnico ha elogiato i calciatori, accarezzando soprattutto i profili che sembrano scommesse da vincere ma con il tempo. Coniugare il bisogno di trionfare con il nobile proposito di far crescere i ragazzi è complesso. Ancora di più se giornata dopo giornata il bollettino medico si appesantisce: Cobbaut è volato in Belgio per sottoporsi a un'ulteriore controllo. Non si esclude l'ipotesi di tornare sotto i ferri ancora. Oltre a Delprato, fermatosi in settimana, contro il Benevento hanno avuto problemi Camara, Mihaila e pure Inglese, uscito per un infortunio a metà gara. Per il romeno si teme uno stop lungo. E non sarebbe il primo, purtroppo per lui e per il Parma. fa

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pochi gol, infortuni e la politica dei giovani: dentro la crisi del Parma

ParmaToday è in caricamento