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Vigilia contro l'Atalanta, Donadoni: "Domenica giocheremo ancora gratis"

"Non ci interessa parlare più con nessuno, vogliamo i fatti. Abbiamo scelto di giocare perché l'incontro di ieri ci ha portato sensazioni positive, speriamo che vengano confermati i fatti. Alla domenica non vogliamo andare a raccogliere margherite"

Parlare di calcio, a Parma, di questi tempi, è diventato praticamente impossibile. Dopo settimane travagliate, Donadoni si presenta, come ai vecchi tempi, in sala stampa per parlare di calcio. La partita con l'Atalanta è importante per ripartire, affinché in un futuro, nemmeno così lontano, si possa parlare solo di campo. Anche se le situazioni che si sono succedute in questi giorni, settimane, condizionano non poco un gruppo di calciatori che, come sottolinea l'allenatore, vive di emozioni, di sentimenti. "I soldi non sono il nostro problema, anche se a certa gente i soldi servono per mangiare, mi riferisco ai dipendenti. Ho sentito dire che andiamo in giro con macchine grosse... Io posso averne anche sette di Ferrari, vuol dire che ho lavora e ho guadagna dei soldi. Questo è qualunquismo. Ieri abbiamo avuto un colloquio importante con Tavecchio, mi ha fatto piacere che si sia prodigato, ma a noi non interessano i 5 milioni, interessano soprattutto le garanzie che ci ha detto Tavecchio, che lui proverà a portare avanti. Se siamo arrivati fino a qui, qualcosa è evidente che non abbia funziona. Il senso vero di questa situazione è questo. Noi andiamo avanti giorno dopo giorno, non abbiamo la capacità di pensare più in la, ci siamo allenati e domani andremo in campo. Io da allenatore devo fare presente che questa è una squadra che negli ultimi due mesi ha avuto una caduta importante dovuta a tutte queste problematiche. Domadni giocheremo ancora gratis, a meno che Manenti, entro al 19 di marzo, non paghi. E' una scelta che abbiamo fatto perché dall'approccio che abbiamo avuto con il presidente è stato positivo. Siccome alla domenica non vogliamo andare a raccogliere le margherite, giochiamo come abbiamo fatto per tutto questo tempo".

PSICOLOGIA E MANENTI - Le difficoltà sono tutte racchiuse nella mente di staff e calciatori. La testa non è sgombra, non può esserlo dopo settimane difficili. "Se i giocatori hanno fatto una scelta di questo genere vuol dire che si sentono pronti. I due mesi passati sono stati devastanti dal punto di vista psicologico. Dovremo essere forti. Non si tratta di mettere in campo solo i giocatori, ci vogliono uomini, hanno sentimenti, emozioni e tutto quello che è accaduto in questi mesi ci ha messo in difficoltà. Non è facile andare in campo. Abbiamo tutti i timori tranne quello di affrontare le squadre. Noi vogliamo dimostrare quelle che sono le nostre capacità, anche se siamo condizionati. E' chiaro che tutto sembra una toppa, ma le cose non si fanno in maniera immediata. Il discorso va affrontato e risolto nell'arco di un tempo. Bisogna mettere dei paletti che restino fermi. Devono essere regole rigide, in modo che queste non vengano agirate in maniera continua. Bisogna che da questa situazione non si verifichi più. Si ha la sensazione che a volte stiamo sotto ricatto. Il Parma non beneficia di queste norme, non è contento, o vive o muore e facciamo in modo che tutto questo non accada più a nessuno. Manenti? Non ci interessa più parlare con nessuno, vogliamo i fatti".

IO NON VOGLIO LASCIARE - E tutto questi fatti, non si sono mai visti. Ma Donadoni non molla, non lascia: "Io sono qui, ho fatto una scelta e non dico di essere felice, ma convinto di quello che sto facendo. Lo voglio portare avanti, per il bene di tutti. Ci sono altre società più indebitate di noi, non voglio che si trovino a vivere queste situazioni. Ci stiamo prodigando per rendere al meglio, abbiamo dato una mano tutti a sistemare camere e cucine, ci stiamo aiutando a vicenda. Le indagini su Leonardi e Ghirardi? Non ci posso credere, non sono ancora stati informati, non c'è nulla di ufficiale. Nel momento in cui sono state accertate delle colpe allora ne potremo parlare. Non voglio parlare prima, non sono un prevegente. La situazione è drammatica e va appurata e chiarita fino in fondo perché qualcuno ha sbagliato. Leonardi si è dimesso, io mi sono fatto una mia idea, ma la dico a chi di dovere. Perché chi ha fatto questo tipo di scelta avrà avuto le sue ragioni. Preferirei essere in campo io domani, perché così mi toglierei delle tossine. Coda è sulla via del recupero totale, mi dispiace per Jorquera che sarà a disposizione solo nella prossima settimana. Lila? E' un generoso, sta bene e vediamo come risponde".

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