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Vigilia contro il Chievo, Donadoni: "La nostra finale di Champions"

"La società? Diamo tempo di lavorare a chi è arrivato. Non spariamo a zero, non giudichiamolo prima. Io sono fiducioso"

Si parla sempre meno di calcio, sempre meno di campo. La società è in prima linea, è il primo argomento toccato dai giornalisti in sala stampa. Donadoni ha già esplicitato il suo pensiero, a proposito, sabato, quando si è sfogato per bene dopo mesi di silenzio. Ora si pensa al campo, il Chievo incombe e la classifica piange sempre di più, aspettando quel benedetto 16 febbraio, verso cui il Parma ci va un po' più ottimista e con una speranza maggiore. "In campo però non ci vanno loro, non ci va la nuova proprietà - dice Donadoni in conferenza -. Diciamo che siamo ottimisti, lo siamo di natura. Perché fino al 16, giorno delle scadenze che tutti conoscete, siamo ottimisti. Abbiamo incontrato la società prima, ora non pensiamo più a questo. Si è letto di tutto: come se questi fossero colpevoli di un reato che non è stato commesso. Stiamo attenti, vigili, ma smettiamola di denigrare chi vuole fare qualcosa nei termini e nella modalità giusta. Trovo questa voglia di andare a ricercare quello che uno ha fatto di male. Quanti anni ha il presidente nuovo? In 50 anni avrà fatto qualcosa di buono, non mi sembra che si siano fatti avanti tante persone. Ci ha messo la faccia, lasciamolo lavorare. Fare ragionamenti con i soldi degli altri è facile, andiamo cauti. Domani con il Chievo per noi è la finale della Coppa dei Campioni, del Mondiale. Dobbiamo cercare di farla nostra. Costa e Gobbi sono out, vedremo di scegliere gli altri. In diverse partite abbiamo giocato male, ma solo in 3 o 4 partite ci hanno messo sotto. Per il resto, oltre i nostri regali, non sono state molte le squadra che ci hanno "distrutto". Le prestazioni negative le abbiamo fatte, ma con il Chievo diventa importante giocare bene e vincere, nonostante le mille difficoltà. Ci siamo allenati sul sintetico, manca la punta? Belfodil ha fatto una prima parte di campionato in cui ha giocato male, ma ora diventa importante, perché ha tutto il campionato per mostrarsi a buoni livelli. Rodriguez? Giocatori così sono estremamente necessari, ha voglia e ci mette l'anima. Come determinazione e temperamento. I campi? Sarei andato io con i giocatori a spalare, ma anche qui si leggono cose che sono frutto di superficialità. Sono a lavoro tutti". 

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