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Vigilia contro il Milan, Donadoni: "Niente turn over, in campo i migliori del momento"

"Non posso pensare alle partite che verranno - dice il tecnico in conferenza stampa - bisogna dare il massimo in partite come queste, non credo che il Milan sia stanco dopo aver affrontato la squadra più forte, anzi, sarà carico"

Contro il diavolo e le sue tentazioni. Contro il Milan e i ricordi del passato, che vengono a galla inevitabilmente ogni volta che Donadoni incontra la sua vecchia squadra, quella che gli ha dato tutto come calciatore e anche come uomo. Ma tempo per i sentimenti non ce ne, magari Donadoni di soppiatto si lascerà tradire dall'emozione di affrontare il Milan, e chissà se penserà che su quella panchina, magari più in là, ci si potrà sedere. Intanto per adesso pensa solo al Parma, e piuttosto a come mettere in difficoltà il Milan, "cercando di dare il 110 % delle proprie capacità attuali, ponendo l’asticella delle proprie possibilità sempre in alto e con una gara intensa. E quando parlo di intensità intendo sia quella fisica che quella mentale. Dobbiamo essere determinati dall’inizio alla fine, aggressivi, compatti e giocare con la mentalità che ci ha contraddistinto fin qui che è quella di una squadra che ha dimostrato di potersela giocare con tutti. Dobbiamo però eliminare gli errori e quelle ingenuità che fin qui ci sono costate care. Quando sappiamo che possiamo determinare una partita e dobbiamo spingere sull’accelleratore non possiamo tirarci indietro. Dire se del Milan temo più che Kakà o Balotelli, Birsa o Robinho, sarebbe riduttivo. Tutta la rosa è di altissimo livello ed è composta  da tantissimi nazionali, da giocatori che rientrano e che stanno ritrovando condizione e stimoli. Hanno molte alternative e di qualità ma a noi questo deve interessare poco. Dovremo lavorare prima di tutto su noi stessi".

STANCHI? SEMMAI CARICHI - Perché lui a certi livelli ci ha giocato, eccome, e non crede nella possibilità di poter affrontare una squadra stanca o in affanno, dopo essere stata spremuta dal turno di Champions League. "Noi non abbiamo grosse defaiances - spiega il mister. Pavarini ha un problema e se ne sta valutando l’entità mentre Rosi ha avuto un po’ di febbre. Per il resto Obi, che si era fermato dopo aver giocato a Catania, sta proseguendo il recupero della forma ottimale ma non è ancora al top e poi abbiamo sempre out Galloppa, Paletta e Okaka. Per quanto mi riguarda invece, non credo a un Milan stanco, quando giochi un turno come quello di mercoledì, contro una squadra tra le più forti al mondo e ne esci bene e a testa alta questo a volte ti dà maggiore spinta e ulteriore carica nel voler continuare a far vedere quello che sai fare. Sono situazioni mentali che conosco e che aiutano a sopperire anche a un po’ di eventuale stanchezza". 

TRITTICO - Dobbiamo essere bravi a mantenere i nostri ritmi, altrimenti saremo in balia delle situazioni che creeranno loro. Fino ad ora non c'è mai stata una squadra che ci ha messo sotto. Dobbiamo cercare di non commettere quegli errori che fino ad ora ci hanno penalizzato. Partita della svolta? Spetta a noi, la differenza p minima e dipende dall'intensità, ogni gara deve essere affrontata al 11% delle nostre possibilità. E' chiaro che sulla carta ci sono squadre forti e meno forti della tua, e quando vai ad affrontare quelle che possono essere più deboli sulla carta devi avere l'ambizione di segnare tre-quattro gol, quando invece ti trovi di fronte squadre superiori nel tasso tecnico devi capire fino a dove puoi spingerti, perché devi stare attento e devi saper gestire tutto nei minimi particolari". E per questo in campo ci andranno solo i migliori, senza pensare magari alla legge del turn over. "In questo momento quella con il Milan è per noi la gara più importante. Una volta terminata questa penseremo a quella di mercoledì e poi  a quella successiva".

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