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Vigilia contro la Lazio, Donadoni: "Non credo siano in crisi, è una gara fondamentale"

"In classifica non stanno messi male - spiega il tecnico - hanno vinto in Europa League, non mi fido di chi dice stiano attraversando un brutto periodo. Noi stiamo bene, ho ancora qualche dubbio, certe situazioni non mi convincono". Paletta torna tra i convocati

C'è la Lazio, Donadoni non si fida. Nonostante la squadra di Petkovic stia attraversando un periodaccio, tra contestazioni e problemi di gioco, difesa e attacco non funzionano come dovrebbero e come vorrebbero sia allenatore che giocatori, nonostante tutto, il tecnico crociato desidera mantenere alta l'asticella dell'attenzione e, da perfezionista qual'è, vuole cercare di curare tutti i dettagli, "soprattutto quelle due cosine che non mi convincono. In formazione ho due dubbi, vediamo come va l'allenamento e poi deciderò". E i dubbi, con un azzardo da Texas Holden, potrebbero chiamarsi Biabiany e Felipe. Il primo ha avuto un problemino alla coscia destra e, "se non gli accade nulla da qui a prima della partita, dovrebbe essere tutto a posto". Più che dubbio, si tratta di valutazione. I nodi da sciogliere sono altri, il sostituto di Gargano e il terzo difensore. C'è un ballottaggio tra Felipe e Pedro Mendes, e uno tra Acquah e Valdes. Vedremo cosa deciderà il tecnico, perché in fondo "direi che non ci sono particolari problemi, stiamo tutti bene, quindi direi che siamo al 99%. Per Gargano purtroppo non si può fare nulla, c’è un regolamento, e per cause di forza maggiore dobbiamo accettarlo. E’ chiaro che Walter rischia di perdere non solo questo match contro la Lazio, ma anche la partita dopo la sosta. Avere dei giocatori che vanno in Nazionale è un motivo di prestigio, però ci sono delle situazioni che complicano la vita di un club, che paga i giocatori e vorrebbe averli a disposizione"

NAZIONALE, FINALMENTE - A propostito di Nazionale, si vocifera di una possibile convocazione per qualche giocatore crociato, Parole ad esempio. Donadoni se la ride, il lavoro paga sempre e lui lo sa ma tiene i piedi ben piantati a terra: "Finchè non ci sarà questa chiamata incrociamo le dita, il fatto che ci siano dei giocatori papabili per la Nazionale, come detto poc’anzi, è un motivo di prestigio, di vanto e soprattutto è uno stimolo per gli altri. Se così fosse sarei solo che felice per Parolo perchè sta facendo delle cose importanti". E poi ci sarebbe anche Paletta che "ha cominciato da due-tre giorni a fare qualcosina con la squadra, anche se in maniera molto soft. Questo è positivo, il ragazzo non lamenta particolari problemi, però è un percorso che anche dal punto di vista della tempistica va rispettato. Non so se domani potrà essere del gruppo, ma poi abbiamo la sosta che lo farà avvicinare al momento del ritorno. E’ dall’inizio del campionato che non è con la squadra, ed è una mancanza, al di là del peso e del valore del giocatore, anche per il giocatore stesso che ha bisogno di assaporare di nuovo il gruppo e la convivenza. Se ora si parla di una sua possibile convocazione è chiaro che è stato fatto qualche discorso su di lui anche prima del suo infortunio, quando Gabriel stava bene. Purtroppo ha avuto questo stop, sta recuperando, e credo che sia sicuramente un papabile ed una possibile scelta per Prandelli".

LAZIO? MA QUALE CRISI - Dalle scelte di Prandelli a quelle di Donadoni, che ha dei dubbi e non si fida di un avversario in crisi: "La Lazio è una squadra che in classifica non è messa così male, inoltre ha vinto in Europa League. Ha le sue difficoltà, ma questo a noi ci interessa poco: dobbiamo essere coscienti che va fatta una prestazione di grande carattere, come abbiamo fatto contro la Juve, la base di partenza dev’essere quella, poi vedremo quali sono le difficoltà che creeremo ad una squadra che ha un potenziale ed una rosa importante". Cercando di mantenere alta la guardia, per tutti i 90' più recupero. Spesso si vedoni due partite: "Da fastidio nella misura in cui questo ci ha fatto perdere dei punti. Abbiamo subito gol sia con palle inattive, con dei calci di rigore, e ci vuole ancora più attenzione, e presenza in quelle situazioni. Bisogna cercare di portare il meno possibile gli avversari nella nostra area di rigore. E’ una cosa che abbiamo valutato ed abbiamo preso in considerazione, dobbiamo limare questi particolari. Non mi sembra che la squadra abbia dimostrato di avere dei cali fisici, questo credo che sia un dato che emerge anche dai dati che raccogliamo dopo ogni gara dal punto di vista fisico. Ci sono delle situazioni che a volte sono figlie di fatalità, è anche vero però che l’attenzione deve rimanere costante, soprattutto quando giochi con delle avversarie di certo livello, e non puoi permetterti di concedere nulla. Noi siamo stati puniti in maniera esagerata in determinate circostanze, però questo ci deve far ragionare solo in un senso, che è quello di metterci ancora più attenzione".

AMA E IL GOL La squadra gioca in modo diverso quest’anno, lo ha detto Amauri, che non riesce a far gol. "Secondo me è un falso problema. La squadra gioca, ed ha qualche interprete diverso rispetto all’anno scorso, che qualcosa ha modificato, però io credo che la bravura di giocatori dev’essere anche quella, ovvero sapersi adattare, che non vuol dire penalizzarsi, bensì capire le caratteristiche dei compagni che hai al tuo fianco, e di conseguenza cercare di sfruttarle al meglio. Questo dev’essere un obiettivo che ogni singolo deve saper maturare. Nel caso specifico degli attaccanti, quando poi non riesci a sbloccarti dal punto di vista realizzativo, qualche difficoltà in più può saltar fuori, ma Amauri ha sempre fatto bene, ha sempre lavorato bene, e dal punto di vista dell’impegno non gli si può dire nulla, però quest’impegno porta i compagni di reparto a dare ancora di più, e quindi ad essere ancora più competitivi".

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