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Parma, è la tua notte: bentornato in Serie A

Dopo un mercato difficile che negli ultimi due giorni ha stravolto la squadra, i crociati affronteranno l'Udinese. Tutto pronto in un Tardini nuovo di zecca che si prepara a vivere una stagione entusiasmante

Dal nostro inviato

PARMA - Sono passati 1176 giorni dall'ultima apparizione del Parma in Serie A. Il 31 maggio del 2015, con l'onta lunga di un fallimento imbarazzante che ha messo a nudo (e non è stata la prima volta) i limiti del sistema calcio in Italia - un'istituzione vecchia e inadeguata che si sarebbe rivelata tale anche dopo (squadre storiche scomparse o costrette a ricominciare dagli inferi del dilettantismo come il Parma, tralasciando l'estate 2018 senza Mondiale per la nostra Nazionale) - il crociati di Donadoni salutavano la massima serie a Marassi, contro la Samp preparandosi a trascorrere un'estate d'ansia terminata il 21 giugno, giorno in cui il Tribunale ha dichiarato fallita la società, che di lì a poco, grazie allo sforzo di un pool industriali locali, sarebbe rinata partendo dalla prima trasferta di Arzignano in Serie D e arrivando alla notte trionfale di La Spezia che ha portato in dote la Serie A dopo soli tre anni. Oggi 19 agosto, dopo un'altra estate di ansia legata all'esito del processo che ha coinvolto il Parma per il caso sms balzato agli onori della cronaca nazionale e non, la massima serie spalanca le sue porte a una delle società più gloriose d'Italia, la quarta più titolata in Europa dopo Milan, Juventus e Inter, che ha portato in alto il nome del Paese negli anni passati e che è ripartita passo dopo passo in maniera convinta, per ritagliarsi uno spazio da protagonista nel calcio che conta.

LUCARELLI C'E' - Dopo dieci anni comincia per il Parma la prima stagione senza il suo condottiero, la sua bandiera, il suo capitano: Alessandro Lucarelli si è ritirato all'età di 41 anni, dopo aver mantenuto la promessa fatta ai tifosi quel giorno davanti al Tribunale e ribadita qualche settimana dopo sul palco in occasione della presentazione della squadra: "Riporterò il Parma in Serie A". Detto fatto. Non è stato facile, non era affatto scontato. Lucarelli attualmente farà il club manager, avrà un ruolo di raccordo tra la società e il campo, farà da filtro e sarà il collante tra giocatori e direzione tecnica. Braccio destro (o sinistro, come volete) di Daniele Faggiano, per alcuni resterà Ale, per i tifosi rimarrà per sempre il Capitano con la C maiuscola, quell'uomo che ha costituito per anni un appiglio e una garanzia e che adesso guarderà le partite da una postazione insolita ma non necessariamente scomoda, dopo averle combattute per anni sui campi con onore.

VECCHI E NUOVI - Sui campi ci andranno quelli che sono stati i suoi compagni fino a tre mesi fa: il Parma ripartirà da un manipolo degli eroi della promozione. L'esercito vittorioso di D'Aversa è stato smantellato da partenze e inevitabili arrivi, serviti - e questo lo vedremo strada facendo - per allestire una squadra che sia competitiva nel massimo campionato. A gente come Frattali, Iacoponi, Barillà, Ciciretti, Ceravolo, Di Gaudio e forse Siligardi (che contro l'Udinese sarà in campo ma non si sa se sarà parte della lista definitiva da consegnare dopo la partita alla Lega), si sono aggiunti i nuovi arrivati con un mercato rivoluzionario che spesso ha avuto logiche incomprensibili ma che è servito per stravolgere la squadra - soprattutto negli ultimi due giorni - e per portare gente come Sepe, Grassi, Inglese, Alves, Dimarco, Stulac, per riabbracciare due vecchie glorie come Gobbi e Biabiany e vedere l'arrivo a titolo definitivo di un giocatore come Gervinho. Che resta un'incognita da scoprire, da valorizzare e - in caso - godersi, qualora si riveli anche solo il 60% del giocatore che è stato a Roma. 

MISTER PROMOZIONE - Tutti a disposizione di Roberto D'Aversa, al primo anno di Serie A come molti dei suoi giocatori. Il timoniere di una nave che ha solcato nei mari del calcio una rotta che nessuno - prima del Parma - era stato in grado di navigare. E che stasera, alle 20:30, sarà coinvolto nel vortice emozionale che si impossesserà dei quasi 12.000 abbonati in un Tardini che torna a essere teatro di eventi di prim'ordine e che sarà - da qui a maggio, si spera - il fortino di una squadra che ha come l'obiettivo principale quello di salvarsi e di rincorrere un altro sogno. Anche questa volta difficile, ma non impossibile da realizzare. Buon campionato a tutti. 

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