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ALLA SCOPERTA DELLA REGGIANA | Una squadra ... quadrata

L'impero Colucci lo ha costruito in casa con un 4-3-1-2 molto solido

Ci sono partite che vanno giocate, altre che vanno vinte. Soprattutto se sono dei derby. Le stracittadine servono soprattutto per rimarcare la territorialità, in nome di un camapanilismo che nel calcio spesso vale più di tre punti. Reggiana – Parma non si gioca da vent’anni, l’attesa è febbrile, alcuni hanno cominciato dall’anno scorso ad aspettare una partita che può essere la svolta per una stagione cominciata male. C’è di mezzo un bel pezzo di orgoglio, e le partite precedenti contano fino a un certo punto. In queste occasioni si azzera un po’ tutto, lasciate perdere il fatto che il Forlì abbia trionfato sui cugini, o che la Reggiana abbia vinto a fatica nel recupero contro la Ferali. Che il Parma fatichi e che non faccia gioco. Sono cose che non contano tanto. Certo non è un bel momento neanche per i crociati che arrivano alla sfida dell’anno con un pareggio che serve a poco, onestamente. Un 1-1 insipido contro il Teramo che ha messo in mostra ulteriormente i limiti di una squadra che non riesce a uscire dal tunnel.

La Reggiana, con 33 punti in classifica, guarda dall’alto i crociati. Il pessimo rendimento in trasferta dei granata, da decimo posto se si guardano le gare giocate lontano dal Mapei Stadium, in questo caso non preoccupa. Tutto quello che la squadra di Colucci ha costruito lo ha fatto in casa: su 9 partite ne ha vinte 8, con la bellezza di 14 gol fatti e uno solo subito. Insomma, una corazzata. La difesa a tre, che ha subito dei gol nelle ultime due partite è un esperimento che da quelle parti sperano non si ripeta più. La forza di Colucci è il gruppo, senza particolari individualità.

SQUADRA COESA - Assieme al Ds Grammatica, il tecnico ha costruito un ambiente coeso, che ha voglia di rivalsa dopo aver buttato giù anni di malumori e dopo aver visto il Parma trionfare in lungo e in largo per l’italia e l’europa. Il punto di forza, che non è stato tale fino ad ora, si chiama Ettore Marchi, fiore all’occhiello di una campagna acquisti che ha puntato tutto o quasi su gente di categoria. Guidone, Nolè, Bovo, Calvano e Angiulli sono solo alcuni dei nomi che hanno una grandissima eco in quel di Reggio Emilia. Che intanto, in attesa di Marchi, protagonista più fuori che dentro il campo, stravede per Manconi, 22 anni, attaccante imprevedibile che è un po’ la voce fuori dal coro in una squadra costruita per vincere, non solo il derby… .

I REPARTI - In difesa ci sono Rozzio, Trevisan e Spanò, gente che la categoria la conosce.Da valutare Mogos, terzino destro non al meglio, mentre Ghiringhelli, il terzino sinistro, non sarà della partita. Potrebbe ritornare Ettore Marchi, il bomber che viene da tre infortuni. L'acquisto più costoso del mercato estivo fino ad ora non ha brillato, seguito anche dal Parma durante le trattive, non ha ancora segnato. Lo insidia la sorpresa, Jacopo Manconi, attaccante che ha già messo a segno 6 gol. Ha 22 anni è imprevedibile e dotato di un tiro potente. Il 4-3-3 di Colucci può avere diverse variabili.Di solito il trequartista è la sorpresa tattica dell'ex centrocampista del Bologna, che può essere Nolè. Il centrocampo a tre guidato da Calvano, scuola Milan che si allenava con Seedorf e ora di proprietà del Chievo, sarà aiutato da Angiulli, altro seguitissimo dal Parma. La squadra ha una caratteristica: due giocatori per ogni ruolo, segno che punta sul collettivo. Ha segnato fino ad ora 25 reti divise tra i vari interpreti di una squadra che sa il fatto suo. 

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