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Parma, obiettivo derby: recuperare Nocciolini. Melandri: "Non possiamo sbagliare"

"Voglio prepararmi bene, cercando di star bene fisicamente. Personalmente non sono contento della mia prestazione di domenica scorsa. Ho avuto difficoltà a livello fisico in generale"

Dal nostro inviato

COLLECCHIO - E' ufficialmente cominciata la settimana del derby. Per alcuni è cominciata un anno e mezzo fa, quando il Parma non vedeva l'ora di risalire la china e tornare nel mondo dei professionisti dopo la passeggiata in Serie D e l'orda di un fallimento che ha macchiato anni e anni di gloria. Non che se ne sentisse il bisogno, al di qua dell'Enza eh, per dirla tutta, ma quando ti trovi in situazioni come quelle in cui si è trovato il Parma scegli il male minore a tutti i costi. E' cominciata con un quasi duemila biglietti polverizzati dei 4200 messi in palio per la gente di Parma che invaderà Reggio, come giusto che sia, nella maniera più pacifica possibile (si spera e ci si augura) per celebrare un giorno di sport che manca da vent'anni. Certo, l'attesa è spasmodica, ambo i lati, con i cugini della Reggiana che partono favoriti e dall'alto dei loro 33 punti in classifica guardano da più lontano un Parma indubbiamente malato, che cerca la medicina giusta per guarire e allontanare i malumori che in quest'annata tribolata popolano Collecchio e dintorni. Certo, nessuno si sarebbe mai immaginato di arrivare alla partita dell'anno in questo modo, con un cambio di allenatore che ha comportato anche il rapido esonero dei quadri tecnici e le dimissioni di un Presidente mai contestato, a dire la verità. Quelli che la chiamano gara della svolta fanno bene a farlo. Sia in un caso che nell'altro, il Parma ha maggiormente addosso il peso di una partita che vale o può valere una stagione. Perché se vinci, beh, le vittorie sono alla base del calcio e dello sport, guariscono ogni male, ti fanno acquistare consapevolezza e maggiore convinzione. Senza scadere nel più becero banalismo: vincere conta più di tutto e aiuta ad affrontare la durezza del lavoro quotidiano con il sorriso. Se pareggi o perdi cambia di molto. Non solo perché il potere territoriale, e volendo questo è quello che interessa meno,  passa dall'altra parte, ma perché perdere un derby ha sempre il rischio di trascinarsi dietro un periodo lungo di musoni e di mugugni. Perdere contatto con la testa della classifica, in primis, non è il massimo e non serve, anzi, è quello che il Parma non può permettersi in nessun modo. In questa settimana D'Aversa deve recuperare Saporetti e Nocciolini, due pedine chiave in questo momento di carestia. Il primo perché con la squalifica di Canini servirebbe come il pane a una difesa decimata che ritrova la grinta e il carisma di Lucarelli, l'altro perché è l'uomo del momento, quello che ha più fame e che ha sorpreso più di tutti. Sarà difficile, più probabile che il primo faccia parte della spedizione, per il secondo bisognerà valutare giorno per giorno e guardare da vicino i progressi di un infortunio non tanto noioso ma da attenzionare. Martedì D'Aversa ha radunato tutti sotto una nebbia fittissima: possesso palla, intensità e partitella per scaldare i muscoli dei giocatori e prepararli all'appuntamento dell'anno. Tirarli a lucido per quello che può. melandri (2)-2-2

MELANDRI - "E’ da un po’, da inizio stagione, che circola nell’aria questo sapore di derby". Daniele Melandri è carico e sa che, se Nocciolini darà forfait, con ogni probabilità toccherà a lui. "E’ una partita importante. I tifosi la aspettano da vent’anni. Sappiamo tutti l’importanza che ha. E’ una gara che vale doppio. Sia per il valore del derby che per la classifica, perché giochiamo con una rivale diretta. Non possiamo sbagliarla. Inizieremo già da oggi a studiare la Reggiana, dopo il giorno di riposo settimanale di ieri. Voglio prepararmi bene, cercando di star bene fisicamente. Personalmente non sono contento della mia prestazione di domenica scorsa. Ho avuto difficoltà a livello fisico in generale. Voglio arrivare al derby al meglio. Con il nuovo tecnico, giochiamo con un modulo che mi piace. Stiamo cercando di apprendere le sue idee tattiche. Personalmente mi trovo bene. Questa settimana credo che lavoreremo tanto a livello tattico per riuscire ad avere automatismi migliori. Prima con due partite in pochi giorni siamo riusciti a fa poco da questo punto di vista. Mister D’Aversa è preparato, prima della partita ci dà la carica giusta, durante la settimana ci prepara bene, istruendoci bene sui nostri compiti sia in fase difensiva che offensiva. Domenica nel primo tempo ci siamo applicati bene, mentre nel secondo no. A livello personale il 4-3-3 potrebbe darmi più possibilità di giocare. Sta, però, a me meritarmi le occasioni giuste".

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