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Rimonte e gol oltre il 90': così si è consumato lo psico-dramma sportivo del Parma

La rete di Immobile è stata solo l'ultima di una lunga serie di partite costata 12 punti a una squadra senza nervi saldi

La fotografia della stagione del Parma è incorniciato nel gol di Immobile, scattata al minuto 95’ di Lazio-Parma. Una diapositiva che racconta lo psico-dramma sportivo di un gruppo che si ritrova a fine partita a commentare sconfitte inspiegabili. Spesso subite da situazione di vantaggio (11 le partite buttate dopo aver segnato per primi tra le due gestioni tecniche). Ma ancora più sintomatico della tenuta traballante del Parma è il dato che riguarda i finali di partite. In sei gare la difesa crociata ha raccolto la palla in fondo al sacco oltre il 90’: contro l’Inter al 92’, quando il gol di Perisic è costato il 2-2 definitivo, con il Milan nella partita di San Siro chiusa con lo stesso risultato, grazie alla zampata di Hernandez al 91’. La rimonta iconica, spesso citata anche da Roberto D’Aversa che l’ha presa come esempio per sbattere in faccia ai suoi la realtà durissima, è quella di Reggio Emilia. L’1-1 contro il Sassuolo ha segnato un po’ gli animi dei crociati, che probabilmente al 95’ di quella partita hanno capito come avrebbe girato il mondo intorno a loro.

Il colpo di grazia il Parma l’ha ricevuto a Firenze: autogol di Iacoponi al minuto 94’, dopo che al 91’ Mihaila aveva illuso tutti con una rimonta che avrebbe significato speranza. Dal 2-3 al 3-3 in un batter d’occhio. Ma evidentemente non è bastato per capire l’andazzo di un’annata maledetta. Serviva la tragedia sportiva di Cagliari, il delitto perfetto che ha steso definitivamente il Parma, in 180 secondi. Firmato Alberto Cerri da San Secondo. Bisogna saper leggere i segni del destino: quello che ha condannato il Parma alla passerella mesta e senza più obiettivi a quattro giornate dalla fine di un campionato che resta intrappolato nel senso di impresa al contrario. L’ultimo atto, si spera sia l’ultimo del dramma messo in scena, è stato recitato all’Olimpico. I due pali colpiti dal Parma, con Brunetta ed Hernani appena prima del gol di Immobile, si sono trascinati l’eco profonda di una finale quasi certo. Scritto a inizio stagione. La palla sporca che ha ballato in mezzo al limite dell’area è stata ricacciata, dopo un paio di rimpalli, da Immobile alle spalle di Sepe, che incredulo l’ha raccolto e l’ha rispedito lontano. Con un calcio e con l’espressione di chi ha l’animo leggero, sgonfio e incredulo per un esito sì scritto, ma che si fatica ancora ad accettare. 

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