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Roma-Parma 4-2 | Troppo giallorosso, troppe assenze, terza sconfitta consecutiva

La Roma stravince e piega un Parma soffocato a metà campo e infilato dalla velocità di Gervinho (12'), dalla classe di Totti (16'), dall'opportunismo di Pjanic (4's.t.) e dal cuore di Taddei (36' s.t.). Inutili i gol di Acquah (15') e Biabiany (44' s.t.)

Quanta Roma! Straborda e gioca in maniera spettacolare, infila quattro gol al Parma, e comanda il gioco dal'8' al 98'. Intensità e rapidità, prontezza e fame, tutto quello che è mancato a un Parma falcidiato dalle assenze ma troppo debole e confuso nel controbattere gli attacchi e nel proporre il suo gioco. Soffocata a centrocampo, senza Cassano, c'è poco da lottare. Il sesto posto, per ora regge, ma di questo passo fa in fretta ad andarsene. Pronti via, Shelotto di testa non trova il gol, Maicon avverte che la Roma ha fame, e che allo scudetto ci crede eccome. Garcia si sfrega le mani quando Maicon impegna Mirante che si dimostra pronto da subito. Ma il portiere non può nulla al 12' quando Gervinho deposita il pallone in rete sfruttando un mal posizionamento di Cassani, forse distratto. Il Parma non avrebbe nemmeno il tempo di rifiatare se non fosse per De Marco che, al 13', annulla un gol all'attaccante ex Arsenal per un fuorigioco giusto. Troppo distanti le marcature, squadra lunga e Roma che affonda e fa male, dimenticandosi quasi di dover difendere. E al 15' Acquah pareggia con un'azione pregevole che lo porta a girarsi nello stretto e a sparare alle spalle di De Sanctis. Esulta il Parma, mette il pallone a centrocampo la Roma che riparte e per andare in vantaggio con Totti, bestia nerissima del Parma, al quale insacca il 20esimo centro.

IL MATCH - Tre gol in quattro minuti e partita che si rende divertente anche per gli spazi che il Parma concede a una Roma che in ripartenza è devastante. Gervinho cambia spesso il binario, Molinaro fa fatica perché non è il suo ruolo e spesso non c'è intesa con Lucarelli che richiama la protezione del centrocampo. Passaggi sbagliati e distanza tra i reparti, il Parma fa fatica ad arginare gli attacchi della Roma che al 41' sbatte contro la traversa con Destro che, su cross di Maicon, prende il tempo e va in alto colpendo il legno. Il Parma si spaventa, sembra non reggere i ritmi infernali imposti dalla squadra di Garcia che, appena può, solca il campo in verticale. Ma quando si abbassa la Roma, Amauri e compagni cercano di giocare il pallone e minacciare De Sanctis che, al 36', si vede salvare da Benatia sulla conclusione di Amauri da ottima posizione. Il Parma limita i danni e se la gioca, dando l'impressione di poter controbbattere anche timidamente. Il tecnico dei crociati chiede ai suoi di mostrarsi più attenti in difesa e al centrocampo di coprire di più, sa che la Roma è brava a prendersi gli spazi.

LE PAGELLE

Ma non si fa in tempo a eseguire le indicazioni di Donadoni che, appena entrati in campo, il Parma va sotto per la terza volta con Pjanic che fredda Mirante dopo un'azione di Gervinho, incontenibile. Poco filtro a centrocampo, difesa scoperta e troppo molle nelle chiusure, soffre parecchio il movimento degli attaccanti che, lanciati da Totti, vanno veloci. Il numero 10 giallorosso, quando può, si abbassa e va a giocare a centrocampo, con l'uscita di Destro, si mette in mezzo nel tridente finchè Garcia non lo richiama per Bastos. Il Parma fatica parecchio e non è mai lucido nell'impostazione. E intanto Taddei cala il poker, con un colpo di testa che va ad anticipare Munari da calcio d'angolo. Biabiany rende il passivo meno pesante.

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